Al Direttore - 12 ottobre 2014, 11:06

Sanremo: grande umanità all'Hospice di via Borea, i ringraziamenti di una lettrice agli operatori

Sanremo: grande umanità all'Hospice di via Borea, i ringraziamenti di una lettrice agli operatori

"Caro Direttore di Sanremo news,

Sono una cittadina italiana residente all'estero - a Dubai per la precisione - e scrivo per incoraggiare i miei connazionali a notare e testimoniare ciò che funziona qui in Italia, ciò che rende questo paese civile, umano e simbolo di un progresso costruttivo per l'uomo.

Vorrei iniziare io con la mia riconoscenza nei confronti dell'Hospice 'Fulvia Bucci' di Sanremo e delle persone che ci lavorano. Purtroppo la mia famiglia ed io abbiamo appena perso mio papà dopo una lunga permanenza all'hospice. Queste situazioni sono, come lei e gli altri lettori sanno, tragiche. L'efficienza, l'umanità, il calore, la professionalità di tutto il personale hanno reso questo periodo in qualche modo più sopportabile, per la mia famiglia e per mio papà.

Quello che nella professione medica spesso si dimentica è che quando l'oggetto del nostro lavoro è l'uomo,  l'empatia e l'amore sono tanto importanti quanto l'efficienza di una metodologia. Io stesso me lo ripeto quotidianamente come insegnante. Non siamo macchine ma esseri di carne, emozioni e spirito ed è essenziale che le strutture che si prendono cura di noi siano capaci di interfacciarsi a noi in questo modo. All'hospice di Sanremo per la prima volta un dottore mi ha abbracciato; per la prima volta un dottore mi ha tenuto la mano mentre mi parlava di sintomi e trattamenti; per la prima volta degli infermieri mi hanno sorriso e si sono fatti sentire sul mio stesso piano: soffrivano per noi e con noi.

Grazie Hospice di via Borea, avete aiutato noi e mio papà in questa ultima tappa del viaggio. Come cittadina italiana residente all'estero mi sto preparando a tornare in Italia perché ora sono in grado di apprezzare interamente questo paese. A volte mi rattrista sentire concittadini che ripetono, quasi come un mantra che poi diventa filtro percettivo per tutto ciò che ci circonda - che l'Italia è da colpevolizzare. Siamo noi che formiamo questo paese; notiamo ciò funziona, parliamone, scriviamone. Rendiamo grazie a coloro che come noi, si sentono eredi sia materiali sia spirituali di una civilità e rendono dunque questo paese civile nel vero senso della parola, con ogni loro azione. Facciamolo anche noi.

Silvia Natale Isbell".

Redazione

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