Un lettore che preferisce rimanere anonimo interviene per raccontare quanto successo a bordo di una corriera.
"Vi scrivo per informarvi su una banale quanto assurda vicenda: a Sanremo, su un autobus della RT mi è stato chiesto di esibire il documento di viaggio (biglietto), e fin qui nulla di male: ho sempre pagato per questo servizio e continuerò a farlo. L'assurdo è che chi mi ha chiesto il biglietto (a me come agli altri passeggeri) lo abbia fatto: in abiti civili; senza esibire nessun documento identificativo se non a gentile richiesta, quando la legge prevede che sia sempre ben visibile in modo che il pubblico possa identificare il ruolo di chi svolge un pubblico servizio; con grande scortesia chiedendo ad alta voce se il biglietto lo avessi o meno (insinuando quindi anche il contrario, e questo da onesto cittadino non lo sopporto). Trovo anche assurdo che sul tesserino poi esibito (per qualche istante) vi fosse scritto "Guardie Giurate Volontarie", cosa che comunque non autorizza nessuno a trattare gli utenti come delinquenti abituali. Vige ancora la presunzione di innocenza. Spero che la RT in crisi non abbia assunto personale "volontario" per sostituire qualche lavoratore".