Corrono i costi di tariffe e spese fisse svuotando sempre più le tasche delle famiglie. Secondo una ricerca dell'Osservatorio di 'Cittadinanzattiva' un abbonamento annuale al trasporto pubblico locale va da un minimo di 150 euro a Vercelli a un massimo di 500 euro a Imperia. Qualche altro dato che la dice lunga sui "costi della vita" sono relativi ad esempio all'aumento dei ticket sanitari. Dai dati elaborati da 'Cittadinanzattiva' il costo più pesante è stato rilevato in Toscana (+23,4%), seguito da Basilicata (23,3%), Veneto (+22,7%) e Liguria (+21,5%).
Si tratta di voci di bilancio alle quali concorrono la bolletta dell'acqua (333 euro in media), il servizio rifiuti (308 euro), la bolletta elettrica (512 euro), 1.162 per il gas. A questi si aggiungono 8.184 euro per il mutuo della casa, e, per chi ha figli, 3.090 euro annuali per l'asilo nido comunale. Non basta. A ciò vanno aggiunte - calcola l'Osservatorio Prezzi e Tariffe dell'associazione - le spese sanitarie (900 euro nel 2012 per farmaci e visite specialistiche), e ancora i cosiddetti 'contributi volontari' per la scuola, in media 70 euro ad anno scolastico per ogni figlio studente. Al punto che, a fronte di un reddito annuo netto di 29.956 euro, il 39,5% delle famiglie non riesce a far fronte a spese impreviste, il 65,2% non riesce invece a risparmiare; il 12% ha bollette arretrate, il 5% è in ritardo con la rata del mutuo o dell'affitto, ancora il 12% è in ritardo con il pagamento di altri debiti diversi dal mutuo.
"La ricerca - afferma Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva - mostra la debolezza delle misure attualmente in vigore per il sostegno alla famiglia media diventata sempre più, negli anni, soggetto debole, stretta fra crisi economica e un sistema di welfare non più adeguato ad una società profondamente mutata. Dai dati della ricerca si evincono misure deboli, anacronistiche e disomogenee a livello territoriale, non rappresentative delle nuove categorie di soggetti deboli, ad esempio i cittadini immigrati. Ci troviamo di fronte a un forte paradosso: i cittadini sono spesso chiamati a sostenere economicamente le amministrazioni nell'erogazione dei servizi (come ad esempio la scuola) ma ancora oggi non concorrono sistematicamente nella definizione degli stessi".
"Le differenze dei costi a livello territoriale - evidenzia Cittadinanzattiva - sono notevoli: per l'acqua si va da un minimo di 120 euro a Isernia a un massimo di 542 a Firenze. Per i rifiuti, la tariffa media 2013 è stata di 308 euro, passando però dal minimo di 141 euro a Isernia al massimo di 560 euro a Siracusa. Per mandare i bambini all'asilo nido, una famiglia che abita a Trapani ha speso nel 2013 1.520 euro, peggio è andata per un nucleo residente a Lecco: 5.150 euro".