Politica - 12 marzo 2014, 07:55

Sanremo: ieri seduta di Consiglio Comunale, il commento del candidato a Sindaco Gianluca Covatta

"Vorrei parlare di una balaustra, una divisione in legno che ieri sera divideva due mondi della stessa città, due mondi che dovrebbero essere un insieme di risorse, uniti da un cordone ombelicale simile a quello di madre natura, un'unica lunghezza d'onda e che invece, iera sera hanno dato l'ennesima dimostrazione di quanto siano lontani".

Sanremo: ieri seduta di Consiglio Comunale, il commento del candidato a Sindaco Gianluca Covatta

Gianluca Covatta, candidato a Sindaco per 'Rinasce Sanremo', ci ha scritto per commentare il Consiglio Comunale di ieri:

"Vorrei parlare di una balaustra, una divisione in legno che ieri sera divideva due mondi della stessa città, due mondi che dovrebbero essere un insieme di risorse, uniti da un cordone ombelicale simile a quello di madre natura, un'unica lunghezza d'onda e che invece, iera sera hanno dato l'ennesima dimostrazione di quanto siano lontani. La balaustra a cui mi riferisco è quella all'interno della sala del consiglio comunale, una semplice divisione strutturale, facilmente valicabile fisicamente ma incredibilmente difficile da superare mentalmente. Due mondi si, due mondi che durante molte ore del giorno si mescolano, si integrano, si fondono nell'imprenditoria cittadina ma che, durante queste 'riunioni' sembrano venire da due galassie distinte, quella politica, che ormai non fa più parte delle comunità cittadine, provinciali e ancor meno nazionali e quella cittadina, composta da un'infinità di pianeti, da quello imprenditoriale al semplice curioso che prova a capire cosa avviene nella stanza dei bottoni. Bene, ieri sera la prima, era anni luce lontana dalla seconda, lo si poteva capire da più cose, una su tutte la percentuale di presenze, la parte pagata per essere li era decimata da un'infinità di 'assenze giustificate', sindaco compreso, l'altra invece non aveva modo di essere confinata nel suo spazio per tutte le presenze che, volendo partecipare, dovevano accontentarsi di un posto in piedi. Ma la cosa che in assoluto divideva molto più i due mondi dalla semplice struttura in legno era la diversità di  stati d'animo che si potevano leggere sui volti dei presenti, sorridenti e gioviali i politici, tesi e afflitti i cittadini. Sperando di non offendere nessuno, ho provato un certo imbarazzo nel vedere persone preoccupate per la loro situazione economica 'elemosinare' la parola a persone sorridenti che, con molta semplicità, rimandavano al mittente tale richiesta spiegando che nella serata odierna non poteva esserci spazio per tale discussione, aggiungendo con un filo di ilarità che tale problema era stato affrontato in troppi consigli fin'ora svoltisi all'interno del comune. Praticamente un quasi voler dire abbiamo già dato, adesso dobbiamo affrontare discorsi più importanti. Quale argomento può essere più importante del futuro immediato di circa cento famiglie? Senza calcolare, che il problema portato da queste persone, ossia l'affidamento della gestione di quattordici stabilimenti balneari, dovrebbe riguardare tutta la giunta comunale e non solo queste famiglie, essendo Sanremo una città che tra circa quindici giorni dovrebbe iniziare a ricevere le prime masse (speriamo..,) di turisti! A rendere tutto incredibilmente assurdo si aggiunge il fatto che, il suddetto problema poteva essere tranquillamente discusso e magari risolto, in questo consiglio, dato che non è durato più di quaranta minuti in tutto. Senza entrare nel merito puramente lavorativo che affronterò insieme al Sig.Mercurio e agli altri gestori nella mattinata di giovedì, vorrei avere qualche delucidazione, da parte dei miei governanti (sono anch'io un semplice cittadino) di come pensano di accogliere i turisti nell'immediato avendo la metà degli stabilimenti balneari senza un'adeguata gestione, aziendale e umana. Si parla di rilanciare l'occupazione e non siamo in grado di gestire una delle ultime risorse che ci sono rimaste in città. Il consiglio che affronterà il problema sarà quello del ventidue marzo, no scusate, venticinque, la prima data non andava bene, era sabato".

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