Politica - 12 marzo 2014, 07:14

Rifondazione Imperia: "Italicum: mai appellativo più azzeccato per la Legge Elettorale di Berlusconi e Renzi (e di molti altri)"

"Già, perché in che modo l’esercizio del suffragio universale si trasforma nel potere legislativo ed esecutivo è determinato dalla legge elettorale: una testa un voto ma se il tuo voto vale, e quanto, lo decide la legge elettorale: tutto qua".

Rifondazione Imperia: "Italicum: mai appellativo più azzeccato per la Legge Elettorale di Berlusconi e Renzi (e di molti altri)"

"Italicus fu il treno fatto saltare nel 1974 in un attentato terroristico all’interno di una strategia della tensione che vedeva i mandanti negli apparati più grigi dello Stato, la loggia segreta P2, i Poteri forti dell’Economia Internazionale, e gli esecutori nella galassia neofascista e neonazista Italiana. L’intento dichiarato era quello di opporre allo sviluppo di una democrazia compiuta una restaurazione senza se e senza ma del potere assoluto del capitale sulla Politica: se non fosse considerato obsoleto si dovrebbe sintetizzare così: 'La Plutocrazia fece politica attiva con le bombe sui treni e nelle piazze per arrestare la messa in discussione del suo potere, da parte del popolo, tramite la lotta per la democrazia'. L’Italicus (soggetto) ha partorito l’Italicum (complemento oggetto): una garanzia di potere per l’apparato economico-finanziario, in salsa democratica".

"Già, perché in che modo l’esercizio del suffragio universale si trasforma nel potere legislativo ed esecutivo è determinato dalla legge elettorale: una testa un voto ma se il tuo voto vale, e quanto, lo decide la legge elettorale: tutto qua. E cosa decide l’Italicum? Al di là delle patetiche scaramucce sulle quote rosa, su qualche decimo in più o in meno per le soglie e per i 'premi', la sostanza è fortemente maggioritaria, cioè non demo - cratica. Si può discutere su una soglia minima del 2-3 % (corrispondente, tuttavia, a quasi due milioni di cittadini), su un ruolo diverso del senato o su altre razionalizzazioni, ma una rappresentanza può dirsi democratica solo se rispecchia le scelte dei cittadini, cioè è proporzionale alle loro scelte. La legge elettorale che stanno confezionando sancirà le gravissime a-democraticità messe in atto da Segni (con la irresponsabile adesione anche del PCI), inizialmente perpetrate con il 'Mattarellum' e perfezionate con 'Porcellum' attribuendo maggior valore al voto di alcuni, cancellando il voto di altri e costringendo la scelta del cittadino nelle gabbie delle coalizioni. Il tutto attraverso alcuni precisi meccanismi:

· Maggioritario e Premio di Maggioranza: il Partito/Coalizione di maggioranza relativa (anche con una percentuale minima) automaticamente si accaparra un 'premio' (15-20 % in più)
· Soglia di sbarramento : un partito (o movimento o organizzazione o associazione, chiamatelo come volete) che non raggiunga l’8% non ottiene rappresentanti (il voto corrispondente a 5 milioni di Italiani viene cancellato e tramite le ripartizioni finisce in testa ai partiti più grandi)
· Coalizioni : per poter abbassare la soglia di ingresso in parlamento ti devi coalizzare con altri, con cui fai finta di condividere alcune cose (economia, crescita, sviluppo, occupazione, pace, ambiente, meno tasse, più servizi, più onestà…) sperando che i cittadini ci credano e ti diano qualche voto, tanto, comunque sia, se passi la soglia agevolata in coalizione la poltrona c’è: SEL docet: alle politiche di febbraio 2013 si è alleata col PD, ben sapendo che il PD voleva (e vuole) gli F 35, vuole la TAV, non vuole rivedere il concordato con la chiesa cattolica né la legge 40, ammira i 'nostri ragazzi', anche quando impegnati in guerre di aggressione contrarie all’art. 11, ecc. ecc. ecc.. Poi ci sono altre perle: cavalcando il senso di vomito che le ruberie ed i privilegi assurdi generano in tutti noi, si riduce il numero dei parlamentari, come se il rapporto attuale di un rappresentante ogni 60.000 cittadini fosse un deplorevole eccesso, anziché una appena accettabile opportunità di rappresentanza democratica. E lo spaccia per risparmio, quando, invece, avalla semplicemente l’opinione, del tutto contraria alla democrazia, che i rappresentanti del popolo siano per principio del mangiapane a tradimento: ed allora è meglio che siano pochi (sempre a mangiare a tradimento)".

"Facciamo due conti: la mia/nostra proposta è, non da oggi, che un parlamentare riceva una paga di 5.000 € netti per ogni mese di legislatura (per quasi tutti noi una cifra mai vista), usufruisca dei trasporti pubblici e della linea aerea di bandiera gratuitamente ma a rigoroso rendiconto della presenza in aula, commissione, ed ogni altra incombenza istituzionale richiesta. Gli venga rimborsato il pernottamento a Roma, o presso altre sedi dove sia richiesta la sua presenza istituzionale, in strutture ricettive di categoria massima 3 stelle. Sia eliminato ogni altro tipo di privilegio, dalla mensa al barbiere, dallo stadio al teatro. Il trattamento pensionistico sarebbe, ovviamente, lo stesso di un dipendente dello stato. Le auto blu ridotte a quella del capo dello stato ed una (una) per ogni ministero. Con tale scelta semplicemente dignitosa e democratica si potrebbe-dovrebbe aumentare il numero degli eletti, portandoli ad un rapporto di uno ogni 50.000 cittadini e si otterrebbe un risparmio stratosferico rispetto alla situazione attuale. La riduzione dei parlamentari, oltreché demagogica, nasconde, di fatto, un incremento delle figure di supporto, quali portaborse ed affini, indispensabili per coprire l’incremento di quelle mansioni che deriverebbe da una riduzione del numero: chiunque abbia visto il carico di impegni e di mansioni di un politico o amministratore locale in buona fede ed onestà, può testimoniare che si tratta di un carico in grado di debilitare nel fisico e negli affetti: io penso che ogni parlamentare possa e debba avere la sua giornata occupata come qualunque altro lavoratore. È del tutto evidente che se il lavoro istituzionale, dalle elaborazione delle proposte di legge alla presenza sui territori, vien affidato ad un numero ridotto di soggetti, questi dovranno avvalersi di un maggior numero di coadiuvanti: quel sottobosco di funzionariato e compari raramente sotto i riflettori dei censori della 'casta', senz’altra legittimazione che l’amicizia (sincera o mafiosa) con il potente di turno: meglio molti più eletti dal popolo che meno eletti che possono scegliere ampiamente a loro discrezione i loro 'uomini di fiducia', incontrollati ed incontrollabili. Il terrorismo delle bombe sui treni e nelle piazze – l’Italicus - non riuscì ad abbattere la democrazia. Ci riuscirà in modo più raffinato l’Italicum: la continuazione della guerra con altri mezzi…"

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