E’ successo ieri sera, durante la diretta del Festival di Radio Due. Chiambretti, al timone di ‘Comunque vada sarà Sanremo’, ha trasgredito al diktat di Mamma Rai di tacere sull’argomento, con un chiaro riferimento ai Marò detenuti in India da due anni. Tema internazionale complesso, aveva diplomaticamente spiegato il Direttore di Rai Uno Leone.
Non deve averla pensata così Pierino la peste e, nella puntata dedicata al riascolto dei big ed alla seconda parte delle nuove proposte, ha parlato dei nostri connazionali in attesa di giudizio in un carcere straniero. L’iniziativa è partita direttamente dalla ‘pancia’ dell’Ariston, dalla celebre green room, che altro non è che il sottopalco del Teatro, pitturato di verde, da cui trasmette Chiambretti.
E lo ha fatto a modo suo, inserendo l’allusione ai due fucilieri di marina in una battuta sui camerini dell’Ariston. Non tutti sanno che lo stesso camerino può essere utilizzato da artisti diversi durante la serata. Ieri il presentatore lo ha diviso con la cantante dell’Orchestra Italiana, che ha accompagnato l’esibizione di Renzo Arbore, il grande ospite del giovedì.
Scherzando sul fatto di usare il medesimo stanzino per cambiarsi, ‘Piero C’ ha detto: “Sempre meglio di una stanza fredda in una terra lontana”. Il riferimento ai due Marò è palese. E’ comprensibile che qualcuno adesso giudichi che poteva osare di più. Chiambretti, tuttavia, per il Festival ha un contratto con la Rai e conduce la diretta di Radio Due, la radio di Stato incaricata di seguire l’evento.
Ciò nonostante l’uomo Rai, nello svolgimento del servizio pubblico, ha rotto il silenzio. Fra i tanti ‘gialli’ di questa edizione, anche Chiambretti sostiene il giallo di solidarietà a favore di Massimiliano La Torre e Salvatore Girone e delle loro famiglie, come sta facendo la Città di Sanremo con una campagna di sensibilizzazione. Anch’io sto con i Marò!





