Anche quest'anno le Scuole Medie del plesso di San Bartolomeo al Mare hanno portato a termine il progetto "Safety School" che vede impegnati i ragazzi in attività di Protezione Civile e in lezioni di apprendimento all'uso di Internet. Le tre classi di terza, in tutto una ottantina di ragazzi di San Bartolomeo al Mare, Cervo, Villa Faraldi, alcuni anche di Diano Marina, hanno invece partecipato ad un corso di "Sicurezza nella educazione affettiva", un ciclo di 5 interventi coordinati dal Referente del progetto "Safety School" Prof. Cecilia Di Quirico e dalla Responsabile del Centro Antiviolenza Maria Cristina Liberati e realizzato in collaborazione con l'ASL1 e il CAV, al quale hanno contribuito Anna Littardi, educatrice ASL1, Silvia Messori, psicologa del CAV, Alessia Dulbecco, educatrice del CAV.
Durante i 5 interventi si è parlato di affettività e sessualità, del concetto di rispetto nella relazione, sono state affrontate le problematiche relative agli stereotipi, si è discusso di linguaggio e di molestia. Insieme, i ragazzi si sono cimentati nel tentare di realizzare uno spot sull'argomento. "Il Comune di San Bartolomeo al Mare - ha spiegato l'Assessore Ornella Arimondo - ha apprezzato molto l'intervento del Centro Antiviolenza. Cercare di contribuire ad educare in tempo utile i ragazzi su questi delicati argomenti è una delle nostre priorità. Siamo consci che occorra intervenire a monte, nella fase di formazione dei ragazzi, ed è per questo che abbiamo proposto e continueremo a sostenere l'intero progetto Safety School".
"L'argomento che deve emergere - spiega Maria Cristina Liberati - è che la violenza non è un problema isolato, è un problema legato a tutti, che si può cercare di risolvere solamente se si lavora in rete, Amministrazione Provinciale, ASL, Forze dell'ordine, Servizi sociali territoriali. Ognuno deve fare la sua parte per suddividere un problema grande in parti piccole e affrontabili. Non esiste una risposta univoca, può arrivare da varie parti, purché si parli, purché si riescano a riconoscere i sintomi del bisogno. Il target ragazzi è importantissimo - conclude Liberati - per cominciare a veicolare le informazioni in modo corretto, per cercare di creare le condizioni per cui il Centro Antiviolenza non sia solo l'ultima spiaggia, l'ambulanza da chiamare per andare a recuperare i feriti. Con il Comune di San Bartolomeo al Mare è stata fatta una bella esperienza che riteniamo abbia portato a buoni risultati, e da parte nostra c'è la disponibilità a fare esperienze analoghe con altre Amministrazioni Comunali".





