Al Direttore - 17 aprile 2013, 16:21

L'Ikea abbandona l'idea Ventimiglia ed approda a Nizza: nuova mail da un nostro lettore

L'Ikea abbandona l'idea Ventimiglia ed approda a Nizza: nuova mail da un nostro lettore

Un nostro lettore ci ha scritto per commentare la scelta dell’Ikea che si instaurerà a Nizza e non a Ventimiglia:

“Dove c'è crisi c'è un'opportunità. L'Ikea si è allontanata dall'Italia, un Paese con una crisi economica sempre più grave e con un peso fiscale che allontana gli investitori stranieri. E ora ci si chiede come utilizzare le aree ferroviarie, perchè la tanto odiata ferrovia deve sparire. Tutti gridano allo scandalo attribuendo a Scullino il ruolo di capro espiatorio. Tutti pensano che bisogna costruirci qualche azienda che crei lavoro: ma fino a quando durerà? Come fa oggi un'azienda lontana dal centro  a sopravvivere in una zona dove la popolazione è strozzata dalle tasse, con prezzi sempre più alti, considerato che ormai conviene andare a fare la spesa nei supermercati francesi? Sembra quasi che l'unica preoccupazione di chi sta in Comune sia costruire, infatti solo chi costruirà le strutture guadagnerà tanti soldi, e presto le aziende licenzieranno i dipendenti perchè non riescono a generare utili, così non solo è stata distrutta un'infrastruttura (l'unica decente a Ventimiglia) ma avremo presto dei capannoni abbandonati. E il popolo che con estrema superficialità chiede a gran voce posti di lavoro che dureranno pochi mesi. Secondo un progetto già inviato in Regione all'assessore Enrico Vesco, l'unica idea valida resta sempre quella che l'area ferroviaria deve restare area ferroviaria e liberare invece aree del centro: considerata la rinuncia da parte di Rete Ferroviaria Italiana di gestire lo scalo, questo deve essere acquisito da una società privata compartecipata pariteticamente da Regione Liguria, Regione Paca e Principato di Monaco. Società che si occuperà della movimentazione dei treni, delle pulizie, delle riparazioni per permettere ai viaggiatori in partenza da Ventimiglia di trovare sempre un ambiente ottimale. Dal lato francese prolungare tutti i servizi da Marseille, i TGV e gli Intercity da Nizza a Mentone, così da servire Monaco e Mentone. Una volta scesi i viaggiatori a Mentone, le carrozze vengono inviate vuote al Parco Roya, analogamente Intercity e Regionali italiani, una volta scesi i viaggiatori, vengono inviati vuoti al Parco Roya per le pulizie. Contemporaneamente al posto dell'inutile carico bestiame, di costruire un grande capannone da utilizzare come deposito merci. In questo capannone avrà sede una cooperativa che riunisce tutti i commercianti al dettaglio delle province di Imperia Nizza e in parte Savona: il commerciante si impegna a comprare determinati prodotti presso la cooperativa, che lo compra in grande quantità facendolo arrivare in container via ferrovia, e lo rivende ai dettaglianti con un minimissimo margine di guadagno atto solo a coprire i costi. Quali sono gli scopi di questo progetto non basato solo su parole ma studiato già nei minimi dettagli?
1 - Innanzitutto liberare tutti gli spazi in stazione dal binario 9 al binario 16 ottenendo così libera una vasta porzione di terreno centralissimo da destinare ad altri usi, e la liberazione di tutta l'area ferroviaria compresa tra via Scalo Merci e il ponte stradale sulla ferrovia dell'Aurelia, lasciando solo due binari per il passaggio dei treni. Queste aree andranno destinati ad altri usi turistico commerciali, che dovranno essere unici, tali da avere una grande forza di richiamo su Ventimiglia.
2 - Tra la movimentazione dei treni viaggiatori e merci, consegna merce e gestione capannone cooperativa si potranno avere oltre 100 posti di lavoro, da regolare ASSOLUTAMENTE con contratti a tempo indeterminato. A questo numero va aggiunto quello dei posti di lavoro creati da ciò che nascerà sulle aree del centro liberate.
In conclusione: non bisogna mai distruggere un'infrastruttura anche se mal gestita da chi non ha interesse nel farla funzionare. Deve essere tolta a chi ormai non sa più come funziona la ferrovia, a chi non ha mai completato veramente il progetto e deve e può essere resa serva del benessere della popolazione locale”.

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