Andrea Mingardi a Sanremonews.it commenta la penultima serata del 63° Festival della Canzone Italiana: "Faccio una gran fatica a capire questo coro trionfalistico che emerge dai commentatori tv, dai giornali, dai reportage televisivi: va tutto bene ma appena si leva una voce che fa delle osservazioni viene subito zittita e relegato un angolo l'autore della critica come se ci fosse una sorte di progetto per canonizzare il Festival di Sanremo che, sì ha tutti i meriti del mondo, ma che al momento non mi pare sia stato espressa, sopratutto musicalmente, una tale qualità da abbracciarsi come se avessimo fatto goal".
Mingardi ritorna poi sempre sul tema base: "Sono tutti consci, Fazio che è bravo, la Littizzetto che è ancora più brava, quelli che si alternano sul palco per fare da madrine e padrini, i figli d'arte, che i cantanti che sono costretti a dover riproporre le canzoni storiche con un audio della musica molto più alto della voce, non vorrei quindi che all'estero arrivasse 'prima il barattolo del contenuto'".
"Desidererei poi unirmi al coro dei plaudenti e non credo assolutamente che i giovani siano così affascinati dal Festival di Sanremo e credo che in questo momento si abbia bisogno di successi da cantare come 'Nel blu dipinto blu'".
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