Infermiere e salute - 30 ottobre 2012, 06:00

Parliamo della sicurezza dei vaccini antinfluenzali

Parliamo della sicurezza dei vaccini antinfluenzali

Molti lettori ci scrivono circa la sicurezza dei vaccini  antinfluenzali, il perché sono stati ritirati e quale sarà la soluzione nell'immediato futuro.

Sulla base delle interviste fatte a Tom Jefferson, epidemiologo responsabile del Gruppo Vaccini della Cochrane Collaboration [circuito internazionale di ricercatori che analizza tutti gli studi scientifici condotti su un determinato argomento] , si possono sintetizzare alcune considerazioni:

Stando a quanto comunicato dalle autorità sanitarie l’antinfluenzale della Crucell è stato richiamato per problemi di contaminazione avvenuti in fase di produzione, un “incidente di percorso”. Diverso è il caso dei prodotti su cui è nato l’allerta Novartis: hanno rivelato di avere effetti indesiderati imprevisti.

 

 “Il problema, è che dei vaccini antinfluenzali non ne sappiamo abbastanza, nessuno ne sa abbastanza”,  insiste in un inciso Jefferson

Molto  spesso, si apprende, alcuni vaccini vengono studiati ed immessi sul mercato in un lasso di tempo abbastanza breve, quindi meno tempo significa meno sperimentazione.

Di contro c'è da dire che i virus influenzali variano di anno in anno, per cui il tempo per poterli “studiare” è anche poco.
Questi prodotti vengono registrati dopo avere percorso un tragitto assolutamente non chiaro, spiega Jefferson. "I vaccini pandemici, per esempio, hanno goduto di una procedura accelerata, gli altri di una procedura basata su esiti surrogati, e valutando gli esiti veri si è visto che l'efficacia è scarsa".
Basti pensare agli effetti  collaterali, seppur rari, del Pandemrix, vaccino antipandemico della GlaxoSmithKline (autorizzato in Europa nel 2009, tra gli antidoti alla cosiddetta “nuova influenza”, ndr). In Europa ha causato diversi casi di narcolessia. Se ne è parlato in Finlandia e in Svezia, dove è stata registrata una percentuale maggiore di casi e i governi sono stati molto attenti a questo problema.
Spesso problemi vengono registrati in riferimento a sieri cosiddetti adiuvati (contengono sostanze che ne potenziano e ne accelerano l’effetto, ndr). E’ un adiuvante, che nel caso del Pandemirix potrebbe avere causato quegli effetti. Potrebbe, quindi mettiamo sempre il condizionale.
L’adiuvante MF59, contenuto in molti prodotti vaccinali della Novartis, è stato testato molto, ma i dati della sperimentazione sono secretati. L’Ema e l’Fda ne hanno una percentuale ignota.
Le aziende sono tenute a fornire tutte le informazioni che vengono loro richieste dalle agenzie, ma l’Ema e l’Fda chiedono solo alcune informazioni. L'Ema, ad esempio, non chiede di routine le cartelle cliniche dei partecipanti ai trial. Questi e molti altri dati, anche importanti, restano nelle mani delle aziende, e solo a loro. Ma ciò non impedisce che i medicinali vengano utilizzati.
Anzi, a questo proposito c’è un altro fatto, altrettanto serio, che va sottolineato.
E’ che tutte queste campagne di vaccinazione di cui c’è un gran parlare ogni anno si fanno con prodotti che non hanno alcuna prova di efficacia.
Anni di revisioni da parte della Collaborazione Cochrane mostrano che i vaccini antinfluenzali hanno una massima efficacia nei soggetti adulti e sani, meno in tutti gli altri, le cosiddette “categorie a rischio” che ne avrebbero più bisogno.
Nel 2005, nel corso di una review, Jefferson chiese ad alcuni produttori informazioni relative alla sicurezza di alcuni vaccini sui bambini. Le industrie lo negarono, dissero che erano informazioni di proprietà dell’industria.

 

Queste notizie, sono state tratte da un' intervista proprio al dott. Jefferson, la cui intervista integrale si può leggere di seguito, a cura di Giorgia Nardelli:

cliccare qui

 

Il mio punto di vista:

Il vaccino antinfluenzale è l'unico metodo farmacologico per combattere il virus:

esso però è volontario previa  consulta con  il proprio medico che lo consiglierà oppure no.

Come tutti i farmaci possono esserci controindicazioni ed effetti collaterali e quindi mai assumere  un farmaco, seppur un vaccino con leggerezza.

Come ho già detto altre volte , in questi anni l’uso smodato di medicinali, in particolare gli antibiotici, ha portato a resistenze batteriche altissime, difficili da debellare.

I batteri ed i virus vivono, si riproducono e soprattutto, cercano di sopravvivere a tutti i costi, modificando la loro “corazza”, con una velocità incredibile.

Come cittadino e come sanitario in prima persona, è doveroso chiedere a chi di dovere maggiori informazioni e maggiore trasparenza, unica chance per informare ed essere informati correttamente.

Non creiamo allarmismi , ascoltiamo vari pareri e poi in libertà decidiamo… Considerando  sempre i rischi/benefici, che un buon professionista deve sempre indicarci.

Ricordo che i morti per l’influenza stagionale nel mondo sono decine di migliaia ogni anno.

 

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Roberto Pioppo

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