L'associazione Culturale 'Liber Theatrum', assoluta protagonista di questa estate 2012 nell’estremo Ponente ligure e quindi grande curiosità per l’ultimissima iniziativa ed evento messi in calendario tra i tanti già presentati.
Accanto ai numerosi incontri d’autore e presentazioni letterarie che si stanno succedendo a spron battuto (prossimo attesissimo appuntamento con il Giudice Gian Carlo Caselli al Castello dei Doria di Dolceacqua, giovedì prossimo alle 21.30) in programma per lunedì alle 21.30, la nuova messa in scena di 'Popolo di orfalese', liberamente ispirato a 'Il Profeta' di Kahlil Gibran. Quello che è stato il saggio finale delle allieve e degli allievi iscritti al corso di recitazione guidato, anche questo, dall’instancabile Diego Marangon, diventa quindi un vero e proprio spettacolo teatrale itinerante e la location individuata è assolutamente splendida e inimmaginabile: i fantastici Giardini Botanici Hanbury siti a Ventimiglia in frazione La Mortola Inferiore.
Un testo classico per uno spettacolo dalla messa in scena assolutamente particolare, che coinvolgerà in maniera totale il pubblico. 'Teatro itinerante si, ma in maniera nuova e diversa…'. Quasi un rincorrersi con gli attori in una ambientazione originale, unica e magica, immersi in un luogo dalle atmosfere assolutamente inaspettate e coinvolgenti, dove ascoltare la 'Parola del Profeta' rimasta nel cuore del 'Popolo di Orfalese'. Una prova di grande respiro internazionale e dal messaggio universale, scelta dal curatore e regista Diego Marangon, che viene dopo l’altra apprezzatissima replica, che ha molto divertito il numeroso pubblico presente, andata in scena a Bordighera il 30 luglio di “Punti di vista” - liberamente ispirato a “Esercizi di stile di Raymond Queneau. Un totale cambio di registro, quindi, per una immersione in un mondo completamente nuovo dove “accoglienza”, “condivisione”, “fratellanza” e “ascolto” saranno le parole e i principi trainanti e fondamentali di una filosofia di vita assolutamente positiva e conciliante.
Il Profeta è infatti l’opera indimenticabile che il suo autore, il libanese Kahil Gibran, scrisse in inglese negli Stati Uniti, dove abitò gli ultimi vent’anni della sua vita. Accolto dalla critica, quando nel 1923 fu pubblicato, come un vero e proprio capolavoro, ben presto prediletto da milioni di lettori come un classico del suo tempo. Un libro dal sapore unico e universale per uno spettacolo diventato immediatamente curioso e non scontato. La proposta di una grande filosofia umana, di possente riserva di vita spirituale per un mondo inteso come un’unità perfetta per realizzare la vita come un’armonia eterna, con metafore e immagini che, sotto la guida del Profeta, e attraverso il ricordo e la memoria del “Popolo di Orfalese” condurranno lo spettatore in un’altra dimensione…Nuove letture, interpretazioni e proposte saranno riservate al pubblico sui temi dominanti e sul loro vero ed intrinseco senso che la vita ci propone ogni giorno nel suo variegato divenire: il bene e il male, la bellezza, il matrimonio, la gioia e il dolore, i figli, il piacere, la libertà, l’amicizia, la conoscenza, il tempo, il lavoro, l’insegnamento, la ragione e la passione, la morte e quant’altro…
Di seguito i nomi degli interpreti: Alessandra Sorrenti, Carlo Ragazzi, Carmen Epeo, Claudio Ristagno, Cristina Di Mauro, Debora Gallo, Elisabetta Piccioni, Giorgia Pallini, Giuseppe Vertice, Lucia Lombardi, Manuel Vigilante, Mariarita Napoli, Marinella Lanteri, Marisa Brugnano, Marita Morales, Moreno Campdoni, Silvia Nappini, Sofia Vertice, Stella Perrone.





