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Infermiere e salute | 05 giugno 2012, 06:00

Parliamo con Enzo A.Becchetti della Alcolisti Anonimi

Questa settimana, diamo spazio ad una importantissima associazione che da anni si batte in prima persona per aiutare coloro che sono finiti nel tunnel dell’alcol: la Alcolisti Anonimi nella figura di Enzo A. Becchetti,  Fiduciario Non Alcolista di AA Italia.

Professionalmente si occupa di comunicazione.

 I fiduciari Non Alcolisti in Italia sono due: Enzo  e la dott.ssa Valeria Zavan, alcologa ad Alessandria. Il loro  compito è quello di supportare i Fiduciari Alcolisti nel loro lavoro, portando a frutto la nostra esperienza personale ed il punto di vista del mondo esterno.

 

Enzo, l’alcolismo è una malattia?

L’alcolismo è una vera malattia. Anche l’OMS la definisce tale, sebbene non se ne conosca la cura. Si potrebbe definire come un’allergia grave all’alcol, che produce una dipendenza insuperabile. Gli alcolisti rimangono tali per tutta la vita, non possono pensare di tornare a bere come gli altri, per loro il primo bicchiere significa ripiombare nell’alcolismo. La differenza tra chi beve occasionalmente e chi abusa sta nei danni che si infligge. L’alcol è comunque una sostanza tossica.

L’alcolista, invece, non può fare a meno di bere fino a perdere conoscenza. La compulsione a bere cresce nel tempo e diventa una dipendenza permanente. Gli alcolisti che decidono di rimanere sobri e di modificare il loro stile di vita, sanno che ogni giorno dovranno combattere la loro battaglia contro il desiderio di bere. Si allontaneranno dall’alcol, ma non potranno mai liberarsene completamente.

 

Cos’è L’Alcolisti Anonimi?

La forza del metodo dei 12 passi sta nell’auto-aiuto. Gli alcolisti che hanno smesso di bere aiutano gli alcolisti che sono ancora nel problema a trovare la loro sobrietà ed a mantenerla. Nei Gruppi di Alcolisti Anonimi non ci sono medici, psicologi, specialisti di alcologia. Ci sono solo alcolisti, uomini e donne che hanno l’unico obiettivo di trasmettere il messaggio di speranza del metodo dei 12 passi.

Quest’anno Alcolisti Anonimi Italia festeggia i suoi 40 anni di attività. La celebrazione avverrà a Rimini, durante il Raduno annuale.

Siete tutti invitati, sarà una festa sobria ma piena di gioia. Lo slogan del Raduno è “le vite ritrovate”.

 

Come può aiutare un’associazione di questo tipo?

Il metodo dei 12 passi funziona.  Lo attesta il fatto che è stato adottato da moltissime associazioni che si occupano di dipendenze: dalle droghe pesanti al gioco, fino al sesso ed al mangiare compulsivo. Le famiglie degli alcolisti sono i primi “motori” del recupero. Sono loro che sostengono il peso dell’alcolista attivo e che cercano di trovare una soluzione stabile per il congiunto. Accanto ad Alcolisti Anonimi ci sono due altre associazioni, nate negli Usa poco dopo AA. La prima (Al-Anon) è composta da parenti, familiari ed amici di alcolisti, la seconda (Al-Ateen) è composta dai figli degli alcolisti. La frequenza ai gruppi aiuta sia l’alcolista sia i suoi familiari a ritrovare equilibrio, comprensione, sostegno reciproco. Le vite ritrovate sono quella dell’alcolista e di tutti coloro che gli vivono vicino.

 

L’importanza della testimonianza diretta è una via da perseguire?

Alcolisti Anonimi è un’associazione di mutuo aiuto, si occupa solo di alcolisti e non di alcolismo o di problemi legati all’alcol. Per questo motivo non abbiamo le competenze necessarie per fare prevenzione. Possiamo partecipare ad iniziative di prevenzione organizzate da altri, ma il nostro contributo è costituito dalle testimonianze di chi aveva il problema ed ha smesso di bere.

Non facciamo nemmeno attività educative in senso stretto: quelle sono un compito della scuola. Da parte nostra, promuoviamo degli incontri di Pubblica Informazione nel corso dei quali, attraverso le nostre testimonianze e le domande dell’uditorio, possiamo dare le informazioni in nostro possesso e, soprattutto, parlare di quello che ciascuno di noi ha fatto per uscire dall’alcolismo e per entrare in una nuova vita.

E’ importante che tutti comprendano i rischi legati al consumo di alcol. In particolare il problema diventa grave nel caso di minorenni. Sembra accertato, infatti, che gli adolescenti non abbiano ancora costruito fino in fondo il sistema immunitario e, quindi, sono molto più sensibili ai danni provocati dall’alcol a reni, stomaco, cervello, cuore, ecc.. Il gioco stupido degli abusi di gruppo del sabato sera rischia di diventare la fonte di malattie molto serie che si manifesteranno in età adulta. Lo scorso anno abbiamo organizzato oltre 1.000 incontri di pubblica informazione in tutta Italia ed abbiamo partecipato a centinaia di iniziative promosse da altri.

 

Enzo, fornirebbe ai nostri lettori qualche indirizzo utile?

Il centro di ascolto funziona 24 ore su 24. A chi chiama viene richiesto di indicare il proprio codice postale e viene indirizzato all’alcolista più vicino. L’ufficio di Roma non è aperto al pubblico, sono solo uffici di coordinamento dell’attività associativa. La risposta vera si trova nei gruppi. In Italia ce ne sono più di 400 e gli indirizzi si trovano sul sito www.alcolisti-anonimi.it.

 

Ringraziamo Enzo per la disponibilità, e per aver fatto chiarezza su come funziona l’Associazione, per far capire che, anche davanti a problemi così grandi, non si è mai soli, anche se, il sole (perdonate il gioco di parole), sembra spento..

 

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tutti gli articoli da me redatti, basano il loro contenuto su studi certificati, sull’evidence based nursing e su articoli dei più importanti journal mondiali. Non c’è un’interpretazione personale, e non ci si vuole assolutamente sostituire alla diagnosi medica: essa è unica ed imprescindibile, così come  l’ approccio terapeutico. Tutti i loghi e le immagini sono appartenenti agli aventi diritto

                                                                                           

 

 

 

 

Roberto Pioppo

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