Il nostro lettore, Giovanni Bonifazio, scrive in risposta a Giovanni Vassallo sulla manifestazione contro il porto di sabato scorso.
"Pregiatissimo sig. Giovanni Vassallo, ho letto con attenzione la sua interessante lettera, non ho trovato riscontro di quali cittadini e/o associazione politica lei sia rappresentante, mi permetto di chiederglielo, motivato dal fatto che le associazioni politiche non accedono a soldi pubblici assegnati dalla regione, probabilmente si tratta di un’omonimia, sarebbe una cosa orribile, togliere soldi alle famiglie già in grave difficolta economica, per finanziare le piazze.
La sua acutezza mi stupisce, da quanto scrive, è riuscito a individuare i baristi, in mezzo a una miscela di turisti, vetrinisti, forze dell’ordine, associazioni, qualche politico, in mezzo ai manifestanti, le sue dichiarazioni hanno del ridicolo, se aggiungiamo che in mezzo a questa imponente folla di un centinaio di persone con 32 bandiere, ha pure trovato il tempo per fare due conti, sui risultati elettorali in casa deglialtri. Meraviglia!
La manifestazione 'che chiedeva le dimissioni del sindaco Strescino' è stata organizzata da: sinistra cittadina di Imperia, movimenti, forze sociali, partiti e associazioni (Arci provincia di Imperia, Associazione Liberamente, Legambiente, La talpa e l'orologio, Arci solidarietà, Assemblea beni comuni, Circolo Arci Handala, coordinamento studenti imperiesi, circolo Arci antica compagna portuale, Collettivo Mafiossissima, Circolo Arci Guernica, Associazione intemelia XXV Aprile, Garabombo L'invisibile, Rsu compagnia portuale, Unione sindacale di base, Sel, Lista civica con Imperia, Idv, Rifondazione, Federazione dei Verdi, più qualche politico di area incerca di notorietà in odore di elezioni.
Premesso che Imperia, è una citta che conta circa 40.000 abitanti, tutte queste forze politiche di sinistra, e le varie associazioni, hanno radunato alla scampagnata turistica, con grande fatica un pugno striminzito di persone, calcolato vicino allo 0% o giù di li, significa una sola cosa, gli imperiesi hanno mandato a casa voi, non il sindaco.
Cordialmente
Giovanni Bonifazio".
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