Si è svolta questa mattina, al Mercato dei Fiori di Sanremo, la protesta (molto pacifica) degli operatori che lavorano sul plateatico di Valle Armea, contro l’applicazione della cosiddetta 'tassa' da 200 euro per l’iscrizione all’Albo degli operatori. Si tratta di un 'caso' sul quale si sta dibattendo da molto tempo e che va ad aggiungersi alla tessera da 150 euro che gli operatori stanno già pagando. Non si è trattato di una manifestazione vera e propria anche se erano comunque presenti le forze dell'ordine. Nessuno striscione e nessuno slogan, ma gli operatori hanno semplicemente spiegato ai media la loro posizione.
Tutte le interviste nel video sotto:
Gianni Panizzi, floricoltore iscritto alla Coldiretti, è stato l'organizzatore della protesta ed ha così spiegato la situazione: "Tutto ha inizio nei primi giorni di gennaio, quando l'UcFlor ci ha convocato per l'iscrizione all'albo degli operatori. Veniamo quindi convocati dalle nostre associazioni per fare il punto della situazione e trovare una soluzione. Ma, un mese dopo, veniamo a sapere che la nostra associazione (Coldiretti) aveva già deliberato la pratica (il 7 ottobre), insieme alla Cia ed all'Unione Agricoltori. Ci hanno proprio colpito alle spalle. Noi chiediamo il ritiro della delibera, altrimenti protesteremo e ritireremo la contabilità dalle associazioni. Noi siamo disponibili a pagare il tesseramento 2012, ma ci opponiamo ai 200 euro, che verrebbero applicati a quei pochi commercianti ambulanti che vengono sul mercato. Non dimentichiamo che, negli anni '80 erano 500/600 mentre oggi non superano i 50/60".
Presente anche Nicolino Del Sole, produttore ed anche Consigliere Comunale (Lega Nord): "Questo è solo l'ultimo dei problemi, ma non è certo il principale. Il mercato, ad oggi, non è adeguato e non ha messo in atto le strategie per garantire l'intero comparto. Stamattina, lo vediamo, non arrivano i commercianti sul mercato e si stanno attrezzando per rifornirsi della merce senza venire al mercato. Questo perchè manca il prodotto e perchè le strategie di commercializzazione non sono adeguate. I costi per venire al mercato sono elevati e, quindi, fanno la scelta di non comprare qui ma attraverso dei venditori. Da tempo abbiamo chiesto un'organizzazione fatta in modo che, la merce venga commercializzata in modo più 'diretto'. Questo garantirebbe un assorbimento del prodotto anche in momento in cui le vendite sono più contenute. Il mercato, a parte qualche servizio che viene fornito, dal punto di vista commerciale non garantisce l'assorbimento del prodotto perchè, per noi, un fiore che non viene venduto è un mancato guadagno".
Molti operatori hanno espresso la loro posizione, confermando di non voler pagare i 200 euro e di rivolgersi a legali o Guardia di Finanza, se necessario. Gli stessi operatori hanno evidenziato una grave situazione di degrado (come si vede da alcune foto), dentro ed attorno al mercato, dove alcune zone sembrano una vera e propria discarica. Verso le 6.30 l'unico tentativo di 'protesta' con una pacifica e silenziosa 'invasione' dell'asta telematica. Ora la parola spetta alle associazioni di categoria ed all'UcFlor.
















































