Ressa delle grandi occasioni, un fiume di gente per le strade, ma non tutti i sanremesi sembrano gradire i riflettori puntati che inevitabilmente, nel bene o nel male, la rassega canora fa convergere su se stessa, anche indirettamente.Oggi giorno di mercato si sono registrate presenze ma, si sa, la quantità non sempre si concilia con la qualità, in questo caso in termini di introiti per i commercianti, ambulanti e i chioschi di fiori.
“In questa zona a 100 metri dall’Ariston ci hanno dimenticati. Qui è diventato il ‘Festival dei poveri’”, hanno chiosato i titolari dei chioschi di fiori di fronte a Piazza Muccioli. “Siamo trattati come cittadini di serie C. Una volta la piazza veniva sfruttata sotto il profilo d’immagine con l’installazione del villaggio delle radio, oggi che hanno tolto anche il parcheggio dei motorini è vuota. Non viene sfruttata”, commentato i commercianti della zona. Ma nella giornata della finalissima della kermesse festivaliera, che coincide con il giorno di mercato del sabato, la massiccia presenza di cittadinanza non ha avuto impatto sull’auspicato incremento del giro d’affari per gli ambulanti che lamentano: “C’era un gran andirivieni ma questo non si è tradotto in maggiori acquisti per noi. Viviamo grazie ai turisti stranieri, in prevalenza francesi”.
Invero, vi sono anche diversi commercianti, in controtendenza al clima d’opinione diffuso nella zona, che affermano: “Forse dipende anche dal tipo di prodotti che si vende. Noi abbiamo lavorato bene. Anche se un po’ meno degli anni scorsi. Ma occorre considerare anche il momento di crisi generale”.










