Imperia: dichiarazioni dei Giovani Comunisti, la risposta di Forza Nuova

La segreteria provinciale di Forza Nuova in merito alle dichiarazioni rilasciate dai giovani comunisti imperiesi, risponde in questo modo: "La segreteria imperiese del Movimento, stupita dall'apprendere della presenza in città di un nucleo di giovani e di comunisti, risponde alla critiche di questi signori, forse confusi a causa dei cambiamenti climatici, per fare un po di chiarezza. In primo luogo: abbinare e mettere sullo stesso piano un Movimento politico anti sistema e anti capitalista come Forza Nuova con la Destra di Storace, partito di governo che esprime un sottosegretario, che appoggia il centro destra in ogni comune, provincia e regione d'Italia, che appoggia la politica liberista filo americana e filo israeliana del governo, che si è venduta l'anima (se mai ne avessero una) per poter scodinzolare alla corte di Silvio, è ridicolo e genera in noi ilarità".

"In secondo luogo - prosegue Forza Nuova - ricordiamo che siamo nell'anno del Signore 2011. Mentre loro continuano a fare gli aristocratici, i tuttologi e i sociologi da quattro soldi, che continuano a parlare di 25 aprile (chi se ne frega), guerra civile, partigiani e soldati della Repubblica Sociale, Forza Nuova combatte il potere delle banche (non appendendo uno striscione su una sede vuota da tempo nel buio della notte) manifestando contro la commissione trilaterale, occupando intere piazze, presidiando gli istituti di credito, facendo opera capillare di contro-informazione, parlando di moneta di popolo, attaccando euro e banca centrale europea, lanciando proposte concrete, rivoluzionarie. Lasciamo volentieri ai compagnucci da tastiera, i nostalgici della dittatura del proletariato, fare battaglie di retroguardia. Lasciamo volentieri a loro coccolare immigrati, clandestini, gay e zingari. Lasciamo altresì molto volentieri alla destra di storace raccogliere le ultime briciole e sostenere un centro destra in stato comatoso che puzza tremendamente di vecchio. Forza Nuova, forte anche della recentissima esperienza islandese ed argentina, ha individuato, da sempre, la battaglia delle battaglie: la nazionalizzazione della banche, la possibilità di stampare moneta propria senza le intromissioni di BCE e Fondo Monetario Internazionale, politiche realmente sociali, sono gli unici atti concreti che consentono di uscire da questa crisi per poter ridare dignità al popolo e un futuro sicuro ai giovani, alle famiglie e ai lavoratori italiani".