Eccezionalmente torna di lunedì (e non nel consueto venerdì), Caffè Venezuela, la rassegna voluta dall’Assessorato al Turismo del Comune di Sanremo ed organizzata da Angelo Giacobbe per la Cooperativa CMC. Protagonista uno dei volti più conosciuti del giornalismo televisivo italiano, Antonio Caprarica, storico corrispondente Rai da Londra (e in passato da Parigi, Mosca e dal Medio-Oriente) in Piazza Borea d’Olmo lunedì primo agosto alle 21:30, per presentare la sua ultima fatica letteraria “C’era una volta in Italia” (Sperling&Kupfer)
Caprarica per una volta è inviato speciale nel passato e accompagna il lettore in un viaggio ideale nell’Italia che nasce, centocinquanta anni addietro. Non si ferma l’autore alla ricostruzione degli eventi storici più noti, anzi “incontra” lungo la sua strada i cittadini comuni di quella nuova nazione, divisa tra slanci patriottici e brigantaggio, per donarci un affresco che assume tinte vivaci e realistiche, grazie alla sapiente pennellata di un acuto osservatore del mondo contemporaneo. Caprarica saprà condurre la serata da par suo quale grande anchorman ovviamente allargando la trattazione a tanti aspetti della società anche in una ottica internazionale.
L’incontro verrà moderato da Giovanni Choukhadarian, giornalista e critico letterario. L’ingresso per il pubblico è libero.
'Sperling & Kupfer': Torino, 18 febbraio 1861. La città piemontese è invasa da una folla variopinta: signori in marsina, militari, giornalisti, curiosi accorsi per assistere al battesimo del Regno d’Italia. Ad applaudire il discorso scritto da Cavour e pronunciato da Vittorio Emanuele II ci sono seicentocinquanta fra deputati e senatori, tra i quali Manzoni, Verdi, d’Azeglio e Garibaldi. Come nasce l’Italia? E qual è il suo volto mentre si affaccia sulla scena della Storia? Spinto da queste curiosità, l'inviato speciale Caprarica si sposta lungo lo stivale: a Napoli, dove Garibaldi ha messo in fuga il re Francesco II e la corte borbonica affonda in un gorgo di complotti; nel Sud del Paese, dove inizia la guerra civile tra i “briganti” e l’esercito dei “galantuomini”; a Roma, dove Pio IX scomunica i “liberali” e ordina incursioni della polizia morale nelle alcove sospette di illeciti carnali. Lungo la strada gli incontri sono tanti: garibaldini fasulli che pretendono la pensione dei combattenti, uomini "di penna e d'azione" che lasciano gli studi per i fucili, principesse che assistono i soldati, statisti, patrioti, traditori, e tanti uomini e donne che stanno diventando italiani senza neppure saperlo.
Antonio Caprarica (Lecce, 1951) è giornalista e scrittore. Dopo la laurea in Filosofia con Lucio Colletti, ha iniziato la carriera giornalistica all’Unità ed è stato in seguito condirettore di Paese Sera. Tra il 1988 e il 1993 è stato corrispondente del Tg1 dal Medio Oriente. Dal 1993 al 2006 è stato a capo dell’Ufficio di Corrispondenza della Rai prima a Mosca, poi a Londra e infine a Parigi. Dopo tre anni a Roma come direttore di Radio Uno e dei Giornali Radio Rai , è tornato a dirigere la sede Rai nella sua amata Londra. Ha pubblicato numerose opere tra cui “Dio ci salvi dagli inglesi…o no!?” (2006), “Com’ è dolce Parigi…o no!?” (2007), “Gli italiani la sanno lunga…o no!?” (2008), “Papaveri & papere” (2009), “I Granduchi di Soldonia “(2009) e ancora il romanzo, scritto con Giorgio Rossi, “La ragazza dei passi perduti” (1986 e 2006).Vincitore di numerosi premi tra i più prestigiosi (Gaeta per la letteratura di viaggio, Ischia, Fregene, Tigullio, Frajese, Barocco, Val di Sole), collabora con vari quotidiani e periodici.





