In merito all'articolo sul Nobel Giulio Natta apparso oggi a pagina 18 del Secolo XIX, il Sindaco di Imperia Paolo Strescino è intervenuto: “Non è affatto vero che la città di Imperia ha dimenticato Giulio Natta. Semmai è stato Il Secolo XIX a 'dimenticare' le numerose occasioni di ricordo del grande chimico imperiese che ha ricevuto il premio Nobel nel 1963.
- Nel 1983, in occasione del 60° Anniversario della Città di Imperia, l’allora Sindaco Claudio Scajola consegnò ai figli del Prof. Natta (in presenza di Renato Dulbecco, altro Nobel imperiese) il premio “città di Imperia” concepito e realizzato dall’Arch. Bruno Munari, maestro del design italiano.
- Nel 2003, per il centenario della nascita di Natta, l’allora Sindaco Luigi Sappa scoprì la lapide commemorativa sulla casa natale del Nobel e gli dedicò ufficialmente il sovrastante “MIradore” delle antiche mura, alla presenza della famiglia e dei rappresentanti dell’industria chimica italiana che tutt’oggi detiene i brevetti nati dalle intuizioni del grande imperiese.
- Sempre nel 2003, anno in cui ricorrevano anche i quarant'anni del Nobel e gli ottanta di Imperia, vennero organizzati un convegno cui prese parte la figlia ed un meeting all'Università.
- Inoltre a Giulio Natta è intitolata la scuola elementare di Largo Ghiglia, ed è sufficiente che dalla redazione del Secolo ci si sporga dalla finestra per vederla!
Credo quindi che la Città abbia fatto senz’altro il suo dovere celebrativo, nel caso specifico, e sottolineo che sarebbe stato sufficiente al polemico articolista consultare gli archivi del suo stesso giornale (che diede ampio spazio ai citati avvenimenti) per colmare lacune informative più che evidenti".





