Eventi - 25 febbraio 2011, 07:31

Sanremo: domani pomeriggio un incontro di SEL per 'Mettere in moto la Pigna'

"Per quanto tempo ancora la Pigna sarà percepita come una città dentro la città, un luogo separato, appena sfiorato dalla maggioranza degli abitanti della città?"

Sanremo: domani pomeriggio un incontro di SEL per 'Mettere in moto la Pigna'

Domani pomeriggio il laboratorio sanremese di Sinistra Ecologia Libertà, dalle 15 alle 19 organizza 'Mettere in moto il cantiere Pigna - Le proposte del Laboratorio SEL Sanremo (prima parte)'.

"Per quanto tempo ancora la Pigna sarà percepita come una città dentro la città, un luogo separato - scrive SEL - appena sfiorato dalla maggioranza degli abitanti della città? Forse per il tempo in cui ancora la città e i suoi visitatori dovranno attendere una vera e propria riqualificazione architettonica dell’intera area; forse finché la città e i turisti non troveranno un circuito di accoglienza e offerte culturali e ludiche in questo spazio; forse  finché la città e i suoi abitanti si sentiranno insicuri all’interno del centro storico. Forse finché la questione Pigna non sarà nei fatti al centro dell’agenda politica dell’Amministrazione comunale".

Il Laboratorio SEL di Sanremo, che tra l’altro si è stabilito dentro la Pigna, considera potenzialmente virtuosi tutti gli interventi pubblici e privati che vadano in questa direzione e cioè tutti gli interventi che operino contemporaneamente sull’aspetto architettonico, sull’aspetto di promozione turistica e sull’aspetto di riqualificazione sociale dello spazio “Pigna”. SEL considera, tuttavia, fondamentale il ruolo che può giocare l’amministrazione comunale: pertanto, in primo luogo interpella la presente amministrazione sulla pratica “Pigna Mare”. E’ il famoso progetto dell’Amministrazione Borea, seguito in particolare dall’allora Assessore e oggi consigliere comunale Gorlero: prevedeva una messa in relazione della città della costa con la città alta. Era un progetto di circa 9 milioni di euro: l’80% li ha stanziati la Regione a seguito di un bando vinto dal Comune e il 20% avrebbero rappresentato la parte di cofinanziamento del Comune. Rispetto alla zona della Pigna si prevedeva la ristrutturazione del palazzo delle Rivolte, in piazza dei Dolori e quello della chiesa di santa Brigida. Per il primo edificio sono a disposizione del Comune 1 milione e 200 mila euro e per il secondo circa 500 mila euro.

“Cosa sta facendo l’Amministrazione Zoccarato? di questi soldi già accantonati e arrivati dalla Regione? Quanto tempo ancora fa passare per mettere mano alle ristrutturazioni programmate?” scrive ancora SEL. Ci si attende una risposta sulla questione e l’inizio prossimo dei lavori. “Pigna Mare” è un’occasione da non lasciare ammuffire nelle stanze della burocrazia. Ma la questione di riqualificazione architettonica della Pigna non finisce con il progetto “Pigna Mare”, anzi comincia di qui. Dentro il centro storico, il Comune ha varie proprietà: quali il palazzo Gentile Spinola, il palazzo dell’ex Ufficio Igiene, il palazzo dove ha sede la scuola di musica “Ottorino Respighi” e altri locali di cui SEL sta cominciando la mappatura. SEL è disponibile ad un ragionamento aperto sulla destinazione d’uso di questi spazi tanto con l’Amministrazione comunale quanto con la cittadinanza tutta. Tutti gli spazi pubblici vanno curati e fatti vivere perché solo dalla vita si produce altra vita. Ma nella Pigna anche altre istituzioni quali quelle religiose hanno proprietà: cosa succederà per esempio ora del complesso della chiesa di santo Stefano, una volta andati via i Gesuiti? Pure i privati hanno proprietà nella Pigna. Ciascuno è responsabile per la sua parte, ma senz’altro se l’Amministrazione comunale incentivasse in modo massiccio le ristrutturazioni dell’edilizia privata, forse molti vicoli verrebbero ripopolati e, quelli abitati, sarebbero più belli e ordinati.

E per una ristrutturazione complessiva, perché non entrare in contatto con la Facoltà di Architettura di Genova? Non sarebbe di certo impossibile ospitare nella città, magari proprio nel palazzo delle Rivolte ristrutturato e divenuto un ostello internazionale per la gioventù, uno stage residenziale per laureandi in architettura. Lo sguardo dei giovani potrebbe leggere e far leggere in modo inedito, secondo i modelli della bioedilizia, ulteriori interventi di ristrutturazione nella città vecchia. Chissà quanti giovani del territorio potrebbero partecipare a questa avventura. E per una ristrutturazione complessiva, non sarebbe impossibile coinvolgere la popolazione residente nella Pigna e interpellarla sulle priorità in fatto di “opere pubbliche” dentro il loro territorio. Laddove la gente è coinvolta, poi si prenderà cura di ciò che le viene affidato in un rapporto virtuoso tra gli esseri umani e le cose che li rappresentano. 

Carlo Alessi

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