"In questo momento di crisi e di emergenza sulla questione rifiuti, e in seguito anche all'approvazione del documento sui rifiuti nell'ultimo consiglio comunale di Sanremo, crediamo sia opportuno affrontare il tema in modo completo ed esaustivo. La problematica dei rifiuti non riguarda soltanto la soluzione tecnica migliore per il loro trattamento, bensì coinvolge i nostri comportamenti quotidiani, i nostri stili di consumo, il rapporto con gli oggetti che utilizziamo, secondo quelle che chiamiamo le 3R: il ciclo di gestione dei rifiuti passa attraverso la riduzione alla fonte, il riutilizzo, il riciclo. Si possono produrre meno rifiuti e i rifiuti stessi possono essere una risorsa".
Lo scrive 'Sinistra, Ecologia e Libertà', in un documento inviato alle redazioni.
RIDUZIONE ALLA FONTE: si possono promuovere, con una adeguata sensibilizzazione e, dove possibile incentivare, azioni e iniziative virtuose: privilegiare prodotti sostenibili con meno imballaggio, provenienti dalla produzione locale (riducendo i costi di trasporto oltre che il tasso d'inquinamento), bere e far bere acqua del rubinetto (es. cominciando in tutti gli uffici della pubblica amministrazione) o puntare sui prodotti alla spina (detersivi, acqua gasata, etc.), studiare sistemi di “premio” per negozi e ditte che operano sul “vuoto a rendere”, iniziare -come prevede il legislatore europeo dal 2011- a promuovere i sacchetti della spesa ecologici e sostituire quelli di plastica.
RIUTILIZZO E RECUPERO: ciò che dopo l'uso viene di solito trasformato in rifiuto, può essere riparato, riutilizzato, scambiato, trasformato. Un'amministrazione potrebbe creare centri pubblici di recupero e riutilizzo di oggetti e materiali, incentivare officine (gestite da cooperative o associazioni di volontari) di riparazione dell'usato come avviene in grandi città (biciclette, abiti, elettrodomestici), mercatini dell'usato, laboratori sartoriali (che ri-utilizzino scarti per produrre manufatti), laboratori artistici che trasformino gli scarti in prodotti di design o di arredo o artistici. Un centro storico come la Pigna potrebbe essere valorizzato da tante e tali botteghe artigiane: si creano posti di lavoro, si diffonde una cultura non dello scarto ma del recupero degli oggetti. Citiamo come esempio il progetto “Differentemente” della Regione Puglia, che prevede la costruzione di veri e propri negozi dove i pugliesi potranno conferire rifiuti (ciò che in ogni caso verrebbe buttato) e in cambio ricevere non denaro ma punti, con i quali sarà possibile ritirare dagli stessi negozi oggetti prodotti da materiali riutilizzati. E' altresì importante occuparsi del problema della raccolta di materiale tecnologico (televisori, telefonini, computer, consolle di videogiochi) così presente nelle nostre case: per un recupero delle componenti elettroniche sane, per una restituzione alle ditte che recuperano l'usato, o per il loro conferimento in siti appositi o presso consorzi e imprese che si occupano del trattamento di questo particolare tipo di rifiuto.
RICICLO: Il riciclo dei materiali sta alla base di una proposta di buon senso e di civiltà; la raccolta differenziata porta a porta (nella versione spinta) consente in ottima percentuale un recupero dei materiali e una loro re-immissione nel ciclo produttivo, otre che l'eliminazione dei cassonetti. Significativa l'esperienza di molti comuni che hanno aumentato (Capannori, Novara, la vicina Camporosso) gradualmente la raccolta differenziata arrivando a risultati rilevanti. Il residuo della differenziata può e deve essere trattato con tecnologie a freddo (TMB trattamento meccanico-biologico): significativa a questo proposito l'esperienza del centro di Vedelago, che trasforma il residuo della raccolta differenziata in granulato o prodotto di utilizzo per l'edilizia e produzione di materiali. L'apertura di un centro di compostaggio permette che la parte umida della raccolta dei rifiuti divenga materiale fertilizzante per le piccole e grandi coltivazioni. Il cittadino, il negoziante o l'imprenditore virtuoso che produce pochi rifiuti e che differenzia può essere incentivato a mantenere tale abitudine se la tassa dei rifiuti viene tarata non tanto sulla metratura dei locali occupati ma sulla quantità reale (o stimata con ottima approssimazione) di rifiuti prodotta.
I rifiuti non si bruciano: no all'inceneritore perchè la salute dei cittadini è un valore inalienabile e non può essere messa a rischio con emissioni di nano-polveri, diossine, furani (sostanze altamente tossiche) derivanti dalla combustione dei rifiuti. Un inceneritore inoltre, per procedere a regime, ha bisogno di una quantità di rifiuti ingente e continua (compresi soprattutto carta, legno, plastica che quindi non verrebbero riciclati) per cui nel nostro ipotetico caso il comune di Sanremo diverrebbe la conca di ricevimento di rifiuti da parte di comuni limitrofi e non solo, con buona pace dell'impatto sulla salute dei cittadini e della promozione turistica.
L'appello all'amministrazione provinciale è quello di procedere nella direzione della raccolta differenziata e nei trattamenti a freddo per la gestione del ciclo dei rifiuti. L'appello all'amministrazione comunale è quello di applicare al territorio le soluzioni più virtuose e coraggiose nell'ambito delle 3R, abbandonare le soluzioni più dannose per la salute dei cittadini. E' necessario non lasciarsi prendere dall'ansia e dall'emergenza per non mettere in atto soluzioni parziali e incomplete. Bisogna operare un’autentica rivoluzione culturale e crediamo che il momento storico che stiamo vivendo la renda ormai improcrastinabile.




