Politica - 23 febbraio 2010, 16:19

Sanremo: lettera aperta dello Snalc del Casinò a Zoccarato

Sanremo: lettera aperta dello Snalc del Casinò a Zoccarato

"Il Casino municipale di Sanremo è un patrimonio d’inestimabile valore per la comunità e tutti, a ogni livello di responsabilità, hanno il dovere di salvaguardarlo e valorizzarlo. E’ fondamentale per il bilancio del Comune ed ha una notevole rilevanza economica per gli altri Enti Pubblici beneficiari dei suoi proventi".

 

Lo scrive Lorenzo Semeria dello Snalc, in una lettera aperta al Sindaco di Sanremo, Maurizio Zoccarato, al quale ha chiesto un incontro. "Ha contribuito in maniera efficace allo sviluppo delle attività economiche e commerciali della città - prosegue - e ha una grandissima importanza per i lavoratori e per l’occupazione. La società Casinò S.p.A. è stata costituita dal Comune di Sanremo e dalla Provincia di Imperia allo scopo di incrementare gli introiti dei giochi e di rilanciare la casa da gioco. E’ subentrata nel dicembre 2001 alla precedente gestione commissariale per portare nella casa da gioco quella vivacità e creatività imprenditoriale necessaria a riorganizzare in modo più efficiente e più produttivo le attività aziendali e per mettere in atto nuovi progetti di crescita. I risultati complessivi degli introiti dei giochi conseguiti negli otto anni di gestione della Casinò S.p.A. sono sconfortanti e preoccupanti.

 

Negli anni di gestione della Casinò S.p.A. gli introiti dei giochi sono diminuiti mediamente dell’1,28% annuo. Negli ultimi cinque anni sono diminuiti mediamente del 5,23% annuo. L’ammontare degli introiti è tornato ai livelli del 2000. Sono diminuiti anche gli utili che la casa da gioco genera ossia i proventi netti percepiti dal Comune e dagli altri Enti Pubblici. L’utile netto è sceso da oltre 50 milioni di euro nel 2004 al di sotto di 30 milioni di euro nel 2009. Il bilancio della Casinò Spa è strutturalmente in deficit sin dalla nascita della società e, anche se ripianato con continui aumenti di capitale sociale e con continue modifiche alle clausole economiche della convenzione, crea incertezze nella gestione. La società Casino Spa nel suo insieme sembra aver perso il bandolo della matassa e sembra aver smarrito la mission. Non ha mai fatto un’analisi seria sulle cause della diminuzione degli introiti,

non ha adottato alcuna strategia efficace per contrastarla e non ha messo in atto progetti e iniziative adeguati ai cambiamenti di mercato e alla crisi economica. Non ha gestito bene le risorse umane, non ha creato assetti organizzativi funzionali ed efficaci in tutti i settori aziendali e non è riuscita a creare un management coeso e autorevole. Non ha gestito bene le risorse finanziarie e non sempre ha applicato negli atti gestionali, e in particolare in quelli relativi alla promozione del gioco (porteur), i principi di trasparenza, efficienza ed economicità. Ha mostrato una cultura d’impresa debole, ha evidenziato forti limiti manageriali e i piani di rilancio si sono rivelati costosi e inidonei a dare impulso ai fattori produttivi. L’immagine della casa da gioco appare sempre più offuscata. Dalle indagini della magistratura sembrano emergere gravi episodi d’illegalità sui quali è necessario venga fatta al più presto piena luce. La scrivente condanna in modo assoluto ogni forma d’illegalità e rinnova la sua piena fiducia nella magistratura. Per questo stato di cose sta crescendo un diffuso pessimismo sull’idoneità della Casinò Spa a gestire efficacemente la casa da gioco. La casa da gioco produce utili per la comunità e ha ancora notevoli punti di forza. Può invertire il trend negativo, può puntare alla crescita e può dare impulso allo sviluppo economico, turistico, sociale, culturale della città. Ha bisogno, però, di avere una vera gestione imprenditoriale, efficiente, stabile, autonoma, trasparente. Ha bisogno di nuove strategie e nuovi progetti. Ha bisogno di ripartire con un nuovo passo. Il mandato del Consiglio d’Amministrazione della Casino Spa termina con l’approvazione del bilancio 2009 della società. L’Amministratore unico o i Consiglieri d’Amministrazione, a seconda della scelta che Lei farà, dovrebbero avere, a giudizio della scrivente, un elevato

profilo professionale, una grande esperienza, una grande capacità gestionale e una forte cultura d’impresa. Il loro mandato dovrebbe avere una durata di tre anni. Il loro operato dovrebbe essere verificato periodicamente sulla base dei risultati conseguiti. I loro compensi dovrebbero essere adeguati alla particolarità dell’incarico. E’ indispensabile che agli amministratori della società sia assicurata l’autonomia gestionale e finanziaria. Essi, sulla base dei Suoi indirizzi generali di gestione e nel rispetto della convenzione opportunamente riconsiderata in tutti i suoi aspetti, dovranno indicare le previsioni di crescita per il prossimo triennio, definire un organigramma aziendale snello e coeso, elaborare nuove strategie competitive adeguate ai cambiamenti di mercato, puntare a ottenere nuove concessioni di gioco, mettere in atto nuovi progetti per lo sviluppo equilibrato dei giochi, progettare un nuovo piano promozionale, programmare un piano d’investimenti per l’ammodernamento della struttura e del sistema tecnologico e produttivo. Nell’ottica di efficienza dei costi e di incremento degli incassi si rileva l’illogicità dell’attuale struttura dirigenziale dell’azienda. La casa da gioco ha attualmente due dirigenti. Uno dirige un settore che non è strategico per il core business e l’altro dirige un solo segmento di gioco. Occorre porre fine a questo nonsenso. La casa da gioco non può continuare a non ad avere dei dirigenti nelle aree strategiche dell’azienda. A parere della scrivente, considerato l’elevato numero di quadri e di figure apicali esistenti, sono sufficienti due dirigenti: il direttore dei giochi e il direttore del personale e della funzione amministrativa e finanziaria. I nuovi dirigenti devono avere elevate competenze per essere in grado di gestire efficacemente la fase evolutiva e fortemente competitiva del mercato del gioco d’azzardo. La società non deve più stipulare ai futuri dirigenti dei contratti 'blindati' e a tempo indeterminato. Una parte dei loro compensi deve essere commisurata agli aumenti di produttività. Il loro operato deve essere costantemente verificato. Lavorare per il bene dell’azienda significa lavorare per il bene della città. La scrivente darà il proprio contributo e continuerà in piena autonomia nel suo impegno a favore dello sviluppo della casa da gioco".

Carlo Alessi

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