Al Direttore - 19 settembre 2018, 20:59

Sanremo: lavori al Mercato Annonario, le preoccupazioni dell'associazione di commercianti Acmas

Le richiesta dell'associazione che rappresenta circa il 50% dei commercianti del Mercato

Sanremo: lavori al Mercato Annonario, le preoccupazioni dell'associazione di commercianti Acmas

Alla nostra redazione arrivano le considerazioni dei commercianti dell'A.C.M.A.S. che rappresentano circa il 50% degli esercenti del Mercato Annonario di Sanremo.

"Nonostante tutti i tentativi di interloquire costruttivamente con l’Amministrazione comunale - evidenzia Claudio Panizzi - abbiamo appreso, a mezzo stampa, dell’approvazione in Giunta del progetto di restyling, privo di qualsivoglia garanzia rispetto alla sopravvivenza delle nostre imprese. Riuniti in Direttivo ieri abbiamo deciso di ribadire e comunicare non solo le carenze in ordine al metodo di lavoro adottato ma anche e soprattutto la posizione che sosteniamo. In primis le concessioni di posteggio sulle aree pubbliche, per effetto delle disposizioni contenute nel decreto legislativo di recepimenti della Direttiva europea 2006/123/CE, denominata comunemente 'Direttiva Servizi', non possono più essere automaticamente riassegnate con cadenza decennale agli attuali titolari, bensì, alla scadenza, dovranno essere riassegnate mediante procedure ad evidenza pubblica. Una specifica disposizione del decreto legislativo 205 del 2017, in considerazione degli effetti sul settore e delle ricadute sociali, al comma 1181, ha previsto che le amministrazioni locali possano prevedere, anche in deroga a quanto disposto dalla Direttiva Servizi specifiche modalità di assegnazione per coloro che, nell'ultimo biennio, hanno direttamente utilizzato le concessioni quale unica o prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare".

"L’Amministrazione comunale di Sanremo - prosegue Panizzi - intende avviare i lavori di riqualificazione nei primi mesi del 2019 per terminare, ipoteticamente, 4 mesi dopo, le nostre concessioni scadono nel 2020. Dovremmo quindi sopportare tutti i sacrifici, i costi per dotarci di strutture per allestire una sede alternativa e provvisoria nel mentre si faranno i lavori, poi di quelle per arredare la nuova area che il Comune consegnerà, senza avere alcuna certezza rispetto al destino delle nostre imprese che nel 2020 dovranno assistere alla messa all’asta della concessione della quale vivono? Inoltre nessuna risposta certa è stata fornita rispetto alle richieste che in ogni sede abbiamo avanzato in ordine alla fattibilità dei lavori permettendo alle attività nei box di proseguire, condizione posta alla base della formulazione di qualsivoglia proposta valida di trasferimento altrove. Infatti per i box è pressoché impossibile spostarsi con l’attività commerciale in altra sede, all’aperto".

"Solo dopo aver garantito agli attuali concessionari la continuità aziendale della quale necessitano per fare investimenti di medio termine e dopo aver confermato la fattibilità dei lavori di riqualificazione senza chiudere né spostare le attività dei box siamo disposti a valutare l’ipotesi di trasferimento temporaneo dei banchi rispetto alla quale desideriamo anticipare che, al netto di tutte le proposte e ipotesi finora prospettate, nulla di certo e concretamente fattibile ci è stato illustrato. Chiediamo quindi certezze rispetto a: continuità aziendale e destino delle nostre imprese con avvio della procedura di assegnazione delle concessioni in scadenza nel 2020 secondo le previsioni normative vigenti; esecuzione dei lavori senza chiudere né spostare le attività dei box; assegnazione dell’area per la collocazione temporanea dei banchi in piazza Eroi, previa acquisizione da parte dell’Amministrazione di tutte le autorizzazioni e titoli allo scopo necessari; la definizione, contemporaneamente a quanto indicato nel punto precedente, di adeguate soluzioni atte a colmare la carenza dei parcheggi riservati agli operatori che saranno soppressi; la collocazione dei banchi: sia rispettata quella attuale e riprodotta all’interno dell’area mercatale dopo il restyling; sulla base delle informazioni ricevute gli spazi andrebbero ad essere ridotti per introdurre un nuovo esercizio di somministrazione".

"Occorre considerare - termina l'associazione - che la reale vocazione di un mercato deve privilegiare gli operatori che lo tengono vivo attraverso l’attività di vendita di generi alimentari piuttosto che farle soccombere rispetto ad attività marginali e tutt’al più collaterali, come è un bar; un nuovo regolamento per rendere la vivibilità delle nostre attività migliore, come da anni chiediamo. Dispiace infine segnalare la delusione rispetto a quanto anticipato in sede di presentazione del progetto, non siamo contrari alla realizzazione di migliorie di uno spazio che necessita di interventi di riqualificazione strutturale, siamo contrari alla realizzazione di questo progetto di restyling e alla sua esecuzione nelle modalità illustrate dalla Amministrazione che avrebbe peraltro dovuto coinvolgerci in un percorso di progettazione condivisa istituendo tavoli di lavoro mai convocati".

C.S.

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