Eventi - 24 luglio 2018, 16:10

Il Festival di Sanremo una settimana dopo? Baglioni ci sta pensando ma cosa ne pensa la città?

Secondo i ben informati, lo spostamento consentirebbe una maggiore tranquillità nell’organizzazione, anche in funzione del tour di Baglioni, che terminerà il 23 novembre. Da 'Area Sanremo' non si andrà direttamente al Festival ma al nuovo 'format' di dicembre.

Il Festival di Sanremo una settimana dopo? Baglioni ci sta pensando ma cosa ne pensa la città?

Potrebbe essere spostato di una settimana il Festival di Sanremo o almeno questa sarebbe stata la richiesta del Direttore Artistico della manifestazione, Claudio Baglioni.

E questo potrebbe essere solo uno dei cambiamenti che Baglioni vuole portare al Festival per l’edizione 2019, dopo aver sbancato lo scorso anno con quasi il 60% di share nella finale. C’è già una certezza nelle idee di Baglioni, l’eliminazione della categoria ‘Nuove Proposte’, che verrà sostituita da uno show che si svolgerà a dicembre (e che dovrebbe andare in onda dal Casinò), nel quale si sfideranno 20 esordienti. Le prime 4 puntate vedranno appuntamenti pre-serali, una sorta di ‘striscia’ come adesso è ‘TecheTecheTè’, con due prime serate il 20 e 21 dicembre. Dalle due finali si avranno i due vincitori che si scontreranno insieme ai Campioni, come accaduto nel 1984 e nel 2004.

Quello di dicembre sarà un format televisivo diverso, dove confluiranno anche i vincitori di ‘Area Sanremo’ che, quest’anno non andranno direttamente al Festival, ma si giocheranno l’accesso con gli altri esordienti, durante la settimana di dicembre. Saranno da 6 ad 8 i partecipanti di Area Sanremo ed avranno comunque un maggiore spazio televisivo, ma rischieranno di non approdare al Festival. Per loro ci sarà maggiore visibilità in prima serata, nelle due puntate dedicate ai giovani, il 20 e 21 dicembre.

Per quanto riguarda lo spostamento della data, si sta pensando al 12-16 febbraio, anziché 5-9, ovvero la settimana dopo. Secondo i ben informati, lo spostamento consentirebbe una maggiore tranquillità nell’organizzazione, anche in funzione del tour di Baglioni, che terminerà il 23 novembre.

“Avrei potuto lasciare. E, invece, ho scelto di raddoppiare. Continuare, bissando, è la scelta più difficile. Ma il fascino dell’impresa è sempre proporzionale al rischio: più grande il rischio, più grande l’impresa. E chi mi conosce sa che, nella mia vicenda professionale, non mi sono mai accontentato né mai tirato indietro di fronte a una sfida. Forse perché ho sempre pensato che chi, come me ha avuto tanto, deve meritare la fortuna, se non altro, continuando a confrontarsi con essa. Il Festival di Sanremo, che di per sé sarebbe un caso unico, non poteva certo rappresentare l’eccezione a questa mia regola di vita, ed è per questo che ho deciso di raddoppiare”.

E’ quanto ha affermato Claudio Baglioni, evidenziando le sue scelte per il prossimo Festival della canzone. “Confesso – prosegue - che l’idea di un Sanremo doppio mi girava in testa già da prima dell'edizione 2018. In più di un’occasione, infatti, avevo dichiarato che mi sarebbe piaciuto un Festival che fosse durato due settimane. L’idea delle due settimane, nasceva dal bisogno di ripensare, arricchendola, una formula che, almeno nei suoi elementi essenziali, mi sembrava meritasse di essere rivitalizzata. Per me, però, raddoppiare non significa, semplicemente, replicare. Questo perché a me non interessa solo un ‘nuovo Sanremo’: mi appassiona un ‘Sanremo nuovo’. Un Sanremo, cioè, che abbia qualcosa di inedito, nel senso di interessante, avvincente, magari addirittura sorprendente, da dire e lo dica nel modo migliore possibile. Rimettersi semplicemente in gioco, infatti, non basta. Bisogna anche alzare ancora un po’ l’asticella e provare a saltare ancora qualche centimetro più in alto; provare a stabilire un nuovo record. Non è detto che uno ci riesca. Anzi, è estremamente arduo riuscirci, ma è l’unico modo per rendere la gara interessante. Le novità del Sanremo numero 69 (per ora) sono, sostanzialmente, due: il ‘Festival Sanremo Giovani’, la seconda settimana di Festival e il fatto che, come rivela il nome stesso della manifestazione, questa seconda settimana sarà interamente dedicata ai giovani. Due innovazioni per realizzare le quali, è stato necessario introdurre nei regolamenti ben più di due novità. La cosa curiosa è che quella che chiamiamo la seconda settimana del Festival è seconda di nome, ma non di fatto, dal momento che si svolgerà a dicembre, anticipando il Festival di febbraio e diventandone, così, la prima settimana”.

“È quella che ho sempre pensato dovesse essere l’evoluzione naturale del Festival di Sanremo: un’intera settimana dedicata ai giovani. Del resto, chi più di un giovane, può rappresentare una novità? Forse perché ho firmato il mio primo contratto discografico che non ero ancora maggiorenne (tanto è vero che dovette controfirmarlo, per garanzia, mio papà) e so bene cosa significa difendere la propria identità, il proprio linguaggio, la propria idea di musica per riuscire a diventare i musicisti che, dentro di noi, sentiamo di essere. Di cosa parliamo? Di 6 serate (4 selezioni e 2 finali) trasmesse in diretta su Rai Uno, in contemporanea su RadioDue e in differita su Rai 4 e ancora in replica su RaiUno, dedicate a giovani emergenti, tra i 16 e i 36 anni non ancora compiuti. Le 4 selezioni andranno in onda nella fascia pre-serale, mentre le 2 finali verranno trasmesse in prima serata, a testimonianza di un livello di attenzione e di un rilievo che mai il Festival aveva tributato agli artisti più giovani e alla loro musica. Ma non è tutto. La novità più importante, infatti, è un’altra: per la prima volta nella storia recente di Sanremo, i due vincitori del Festival Sanremo Giovani, saliranno sul palco dell’Ariston e avranno le stesse possibilità di vincere il concorso di tutti gli altri cantanti e addirittura ‘raddoppiare’ la vittoria”.

 

“Personalmente, ho sempre trovato un po’ discriminante la contrapposizione simultanea tra ‘Big’ e ‘Nuove Proposte’. Ho continuato a sentirla come una suddivisione concomitante che non faceva altro che fissare delle categorie che, rispetto al valore e alla bellezza delle canzoni, non hanno alcun senso. Il confronto diretto è tra parole, musica, interpretazione, arrangiamento, emozione. Credo che quel diciassettenne che mi assomiglia molto e che firmò il suo primo contratto discografico da minorenne, avrebbe sognato una simile condizione, una possibilità come questa. E ora che quel diciassettenne è cresciuto ed è diventato, 50 anni dopo, per la seconda volta, Direttore e ‘Dittatore artistico’ di Sanremo, spera di poter regalare questa aspirazione a qualcuno che verrà. In nome della musica, nella più importante mostra musicale del nostro Paese, conosciuta e seguita in molti paesi del mondo. Sanremo 69 raddoppia e ribalta. E ritenta la sorte. Signore e Signori, fate il vostro gioco”.

Al momento non si conoscono ancora gli intendimenti del ‘Dittatore Artistico’ (come lui stesso scherzosamente si era dichiarato lo scorso anno) sui nomi dei co-conduttori, anche se non sarebbe da escludere un ritorno di Michelle Hunziker, volto molto gradito al pubblico. E poi via anche al ‘toto ospiti’, che fa dei mesi antecedenti Sanremo il ‘pepe’ della manifestazione.

Carlo Alessi

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A SETTEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
SU