Attualità - 10 luglio 2018, 15:55

Santo Stefano al Mare: il Comune chiede 2.400 euro di contributo alla Regione per la sterilizzazione dei gatti

Per quanto riguarda i cani il Comune opera in regime di Convenzione con l’ENPA di Sanremo (presso la struttura d’appoggio del rifugio di San Pietro) per il servizio di ricovero degli animali randagi e catturati, stipulata nel 2016 ed in scadenza il 14 luglio del prossimo anno.

Santo Stefano al Mare: il Comune chiede 2.400 euro di contributo alla Regione per la sterilizzazione dei gatti

Il Comune di Santo Stefano al Mare ha confermato la volontà di sostenere maggiormente la campagna di sterilizzazione di gatti randagi in considerazione delle sempre più frequenti richieste.

Sulla base delle operazioni di sterilizzazione effettuate negli anni scorsi, L’Amministrazione ipotizza circa 30 interventi annui di sterilizzazione, che porteranno alla riduzione significativa della presenza dei gatti sul territorio e delle lotte tra maschi e quindi delle ferite e infezioni da curare e delle malattie virali. Prevista anche la riduzione significativa della mortalità dei gattini nati all’aperto, specialmente nelle colonie sovraffollate e delle zoonosi. L’Amministrazione ha così presupposto una spesa massima di 3.000 euro di cui il 20% (600 euro) a carico del comune. Per intervenire è stata decisa una richiesta di contributo alla Regione, pari a 2.400 euro.

A Santo Stefano la tutela degli animali e la lotta al randagismo sono principi fondamentali sanciti dal punto di vista normativo sin dal 1991. Il Comune (così come per tutti quelli piccoli), non esiste un ufficio ambiente e le pratiche relative ai felini e agli animali randagi vengono svolte dall’Ufficio Segreteria. Negli ultimi anni sono state attivate alcune iniziative per affrontare le problematiche.

Per quanto riguarda i cani il Comune opera in regime di Convenzione con l’ENPA di Sanremo (presso la struttura d’appoggio del rifugio di San Pietro) per il servizio di ricovero degli animali randagi e catturati, stipulata nel 2016 ed in scadenza il 14 luglio del prossimo anno. La convenzione attuale prevede il pagamento di una cifra forfettaria 2.500 euro annui per un massimo di due cani ospitati, più 1.000 euro annui, da rapportare al periodo di effettivo ricovero in struttura, per ogni unità eccedente. Ad oggi è presente un solo cane e, rispetto agli anni scorsi, si è ridotto notevolmente il costo sostenuto dall’amministrazione comunale per il mantenimento, la cura e la custodia dei cani randagi, in virtù dell’ottimo servizio reso dall’ENPA, che si impegna ad accogliere e custodire i cani rinvenuti o abbandonati nel Comune.

Nel mese di maggio, come richiesto dall’Asl 1 Imperiese è stato diffuso tra la cittadinanza il progetto di applicazione microchip , per l’identificazione dei cani mediante applicazione gratuita di microchips. In questo modo l’Amministrazione intende implementare l’anagrafe canina regionale, ridurre il fenomeno del randagismo ed identificare i cani del comune. Intanto, il 5 giugno scorso è stata inaugurata un’area cani in Via Marco Polo, nei Giardini Berio. Grazie ai contributi raccolti dall’ENPA e dall’Associazione Daniela Conte in occasione della manifestazione ‘A scuola con il Bassotto’, sono stati acquistati giochi e strumenti per agility dog. E’ stato anche stipulato disciplinare di incarico con il Poliambulatorio Argentina di Taggia per la gestione del servizio di pronto soccorso veterinario per cani e gatti randagi ed eventuali interventi di sterilizzazione prevedendo un corrispettivo annuo di 2500 euro più iva.

Per quanto riguarda i gatti, le colonie feline presenti attualmente nel territorio di Santo Stefano al Mare sono:
Via Giulio Cesare 10-12 esemplari
Via Privata Giardini 5-7 esemplari
Via San Stevi Superiore 8 esemplari (sterilizzati)
Strada Ponte Romano 10 esemplari
Strada Ponte Romano al bivio con Via Priv. Seve 2 esemplari
Via Cave 4
Strada Ponte Romano 2-3 esemplari
Via Terzorio 15 esempari
Via Peirona 25 esempari (solo 6 sterilizzati)
Via Cavi 15 esemplari (sterilizzati)

Alcune colonie sono seguite e accudite da donne del paese che si occupano di rifocillare gli animali, di controllarli dal punto di vista igienico-sanitario e che hanno provveduto negli scorsi anni, a spese proprie, ad interventi di sterilizzazione. Dal mese di giugno del 2012, in considerazione delle sempre più limitate risorse economiche a disposizione, è stato interrotto il servizio di sterilizzazione dei gatti randagi, mantenendo esclusivamente il servizio di pronto soccorso veterinario per cani e gatti randagi. Alla fine del 2017 e nei primi mesi del 2018 sono stati assunti due impegni di spesa, rispettivamente da 480 e 270 euro, per interventi chirurgici su gatti randagi.

Carlo Alessi

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