Al Direttore - 11 febbraio 2018, 10:59

Sanremo 2018. Un Sanremo infinito tra la classe di Baglioni e l'intelligenza artificiale. Il pensiero di Pierluigi Casalino

"Se Sanremo è Sanremo, infatti, lo si deve soprattutto alla sua coniugazione con l'infinito, quell'infinito di poesia e di sentimenti con cui Modugno ha cominciato a farci volare e che la classe di Baglioni ha riportato definitivamente al suo splendore"

“L'edizione numero 68 del Festival di Sanremo si è chiusa con il trionfo di Meta e Moro, protagonisti della  vicenda un po' paradossale, che ha suscitato un polverone nella miglior tradizione sanremese fin dalla prima serata. Sanremo 2018, d'altra parte, ha coinciso con il sessantesimo dell'irruzione della canzone d'autore nella Città dei Fiori: la sera del 1° febbraio 1958 sul palco dell'Ariston Domenico Modugno compì veramente un gesto creativo rivoluzionario, mettendo in crisi il pubblico legato a Nilla Pizzi e alle tradizionali invenzioni melodiche del Bel Paese. In altri termini il genio di Modugno non fu tanto nel proporre un insieme inedito di parole e musica, ma quello di mettere in orbita la canzone e la società italiana verso uno spazio ancora inesplorato, che qualcuno definì neo-futurista: nasceva così a Sanremo, in un luogo lontano dai flussi storici della melodia italica, ma certamente luogo cortigiano per i suoi trascorsi da belle époque, un modo nuovo d'ascolto della musica popolare e il tutto sulla scia delle sensazioni degli anni del boom e delle notizie delle prime avventure spaziali. Con Il Blu dipinto di blu l'Italia cominciava a Volare e, a sessantanni esatti da quell'evento, si è vissuta, attraverso l'esperienza di quest'anno, l'ennesima sorpresa di questa manifestazione tra costume e mondanità.

Proprio per tale ragione lo stesso impatto sul mercato musicale (attivo ormai da oltre un decennio sul web e principalmente distribuita sui social) del fenomeno Sanremo ci porta a coniugare quest'ultimo più all'imperfetto che al presente o al futuro. Un Sanremo all'avanguardia che ha visto nuovamente in azione Watson, il super computer della IBM, che ha monitorato e registrato quanto è accaduto sul palco dell'Ariston e in Rete, per tracciare gradimento, umori ed emozioni del pubblico. Una ‘sentiment analysis’ fondata sul machine learning che va ormai di pari passo con l'industria dello spettacolo. Eppure anche in questa ottica non si può spiegare compiutamente Sanremo. Se Sanremo è Sanremo, infatti, lo si deve soprattutto alla sua coniugazione con l'infinito, quell'infinito di poesia e di sentimenti con cui Modugno ha cominciato a farci volare e che la classe di Baglioni ha riportato definitivamente al suo splendore.

Pierluigi Casalino”. 

Redazione

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