- 30 settembre 2016, 17:00

Tassa di soggiorno, ma i servizi dove sono?

Tassa di soggiorno, ma i servizi dove sono?

La tassa di soggiorno, in linea di principio, è uno strumento utile. Se applicata con intelligenza. Se il comune che la introduce non si fa poi tentare da altri interventi (già che abbiamo questi fondi perché intanto non riasfaltiamo una strada?). Se destinata al suo scopo originario, cioè sostenere il turismo in vario modo: tenere aperti gli uffici informazioni, stampare brochure e cartine, offrire servizi aggiuntivi come visite guidate gratuite, tessere per i mezzi pubblici, sconti nei musei.

Se questi se fossero tutti contemporaneamente soddisfatti, allora avremmo una tassa che tutti o quasi pagherebbero di buon grado. Non mi sono mai stupito né arrabbiato di dover sborsare qualche euro in più ogni notte, per esempio in Costa Azzurra, Alto Adige o altri luoghi così. Quelli però sono casi virtuosi: il turismo è una cosa molto seria.

Qui in Liguria non saprei. Passi pure l’ingordigia della Regione, che ha deciso di classificare come turistici proprio tutti i comuni del territorio (su questo nutro qualche dubbio). Il problema sarà coniugare un simile slancio di grandezza con la realtà. Mi sembrano anche un po’ fini a se stesse le polemiche degli albergatori. La tassa, sostengono molti di loro, li costringerebbe ad aumentare le tariffe delle camere e, di conseguenza, sarebbe un regalo agli affitti sommersi delle seconde case.

Questa concorrenza appartamenti-alberghi, amplificata dal boom cementizio dei decenni passati, va risolta semplicemente con una ricetta: qualità delle strutture e capacità di fare accoglienza. Stop. Purtroppo non siamo come l’Alto Adige, dove affittare/comprare una seconda casa, è tanto difficile quanto imparare il ladino delle vallate.

La sfida vera, nell’ipotesi in cui molti comuni dovessero mai decidere di applicare il balzello ai forestieri che pernottano, è pianificare i successivi investimenti. Non stiamo disquisendo sul fatto che gli investimenti in promozione turistica andrebbero decisi in anticipo…

La Regione dovrà scrivere a caratteri cubitali che la tassa di soggiorno servirà solo a migliorare quello stesso soggiorno, vigilando che ciò avvenga e con quante risorse. Altrimenti, ci ritroveremo con una tassa di contorno, ennesimo tentativo di spillare quattrini ai vacanzieri senza offrire nulla di nuovo e diverso in cambio. Altrimenti, il rischio è fare sempre i conti senza l’oste vero (il turista) ma solo con noi stessi.

Quanto siamo bravi e belli, o quanto vorremmo esserlo, la Liguria è tornata al centro dell’interesse degli italiani (l’ha detto Giovanni Toti) ma chi arriva da noi che cosa pensa realmente? Il conto che gli presentiamo, in termini di servizi ed esperienza turistica complessiva, che valore ha?

Luca Re

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