- 06 luglio 2015, 19:31

Arma di Taggia: antenna radio base per cellulari a pochi metri dalle abitazioni, la denuncia dei residenti di via Castelletti

La preoccupazione degli abitanti nasce dalla pochissima distanza che li separa dall'antenna e che, comunque, li sottopone alle onde elettromagnetiche, seppur all'interno dei valori previsti dalla legge, sulle cui conseguenze dal punto di vista biologico non ci sono ancora certezze.

Arma di Taggia: antenna radio base per cellulari a pochi metri dalle abitazioni, la denuncia dei residenti di via Castelletti

Era il gennaio del 2014 quando un cartello posto sul cancello di un'abitazione privata di proprietà della famiglia Vivaldi sita in via Castelletti ad Arma di Taggia, annunciava l'installazione di un'antenna radio base per cellulari sul tetto dell'edificio. Dopo qualche momento di spaesamento iniziale, gli abitanti della zona hanno iniziato a mobilitarsi per impedirne l'installazione, appellandosi in modo particolare alla pericolosità delle onde elettromagnetiche che sarebbero state emanate dall'impianto e che avrebbe messo a rischio la loro salute. Inizia così una campagna di protesta con una raccolta firme contro l'installazione dell'antenna radio base di proprietà della Wind, per la quale viene pagato un canone annuo ai proprietari dell'immobile.

Le 106 firme raccolte e presentate in Procura, in Prefettura, al Comando Provinciale dei Carabinieri, all'Arpal, all'Asl e, per conoscenza al Comune di Taggia, non bastano ad impedire l'installazione dell'impianto che dal marzo 2014, dopo tutte le operazioni di collaudo, funziona a pieno regime.

Nell'ambito delle reti cellulari la stazione radio base, meglio nota come BTS ("base transceiver station") è il sottosistema di ricetrasmissione di un segnale radio dotato di antenna ricetrasmittente che serve i terminali mobili di un determinato utente coprendo una particolare area geografica, quella che comunemente viene definita cella radio. Nel linguaggio comune viene anche definito ripetitore, ma in realtà non "ripete" alcun segnale, come nel caso dei ponti radio, bensì lo genera e lo trasmette in etere oppure lo riceve.

La zona interessata dalle onde elettromagnetiche prodotte dall'impianto di via Castelletti, comprende all'incirca la zona che va da rio Castagne, a partire dal confine con il Comune di Sanremo, fino alla strada comunale di Beglini, allo sbocco di questa sull'Aurelia e al suo prolungamento nella zona soprastante fino a via San Giuseppe.

La legge italiana e le relative norme del Comitato Elettrotecnico Italiano, basano al momento il limite di accettabilità sul solo effetto termico a breve termine che fa riferimento ad un valore massimo di campo elettrico, per siti abitati, pari a 6 volt/metro; anche se è stato dimostrato che le radiazioni elettromagnetiche ad alta frequenza hanno, a lungo termine, effetti biologici negativi sull'uomo, anche per basse dosi di emanazione, corrispondenti ad esempio, ad un campo elettrico anche solo di 1 volt/metro, quindi più basso rispetto alle Leggi Nazionali e Regionali. La posizione che viene assunta in Italia come presupposto della normativa esistente è che 'non esistono ancora sufficienti risultati che diano per certi gli effetti biologici negativi sull'uomo dovuti alle radiazioni a bassa dose e lungo termine.'

Gli abitanti di via Castelletti hanno confermato sin da subito l'impegno dell'Amministrazione a tutela degli abitanti della strada e del circondario, attraverso un'attività di mediazione con il gestore Wind, al fine di porre regole di installazione delle radio base sul territorio comunale, ma che non ha dato i risultati sperati.

Poco prima della definitiva attivazione del dispositivo, il 26 febbraio del 2014, c'è stato un incontro pubblico con i cittadini sulla questione, ma dal punto di vista legislativo l'Amministrazione ha, in un certo senso, le mani legate.

“Non abbiamo potuto fare nulla per impedire l'installazione dell'impianto in via Castelletti – ha commentato il Sindaco di Taggia Vincenzo Genduso – dal momento che la pratica è assolutamente in regola con le norme vigenti e soprattutto è nel territorio di un privato. Lo hanno dimostrato le misurazioni effettuate, fin da subito, dall'Arpal e dall'Ufficio Ambiente. Abbiamo provato a scoraggiare il più possibile l'installazione dell'antenna, ma senza alcun risultato. La ragione di fondo sta nel fatto che il Comune di Taggia, ad oggi non ha ancora un 'piano di zonizzazione', attraverso il quale poter monitorare e impedire installazioni improprie. La legge impone che le onde restino al di sotto di una certa soglia, le misurazioni effettuate hanno dimostrato questo, purtroppo l'Amministrazione non ha i presupposti per intervenire.”

Impotenza dell'Amministrazione che non ha certamente fermato gli abitanti di via Castelletti, i quali hanno presentato un esposto al Tar, che non ha ancora trovato risposta. Al procedimento hanno aderito diversi firmatari tra i 106, che hanno anche contattato una società per le misurazioni delle onde elettromagnetiche nell'area, monitoraggio pagato dai residenti. 

“Abbiamo paura prima di tutto per la nostra salute – commenta Tiziana Santini, proprietaria di un appartamento situato a pochi metri dall'impianto – ma ci preoccupa anche la svalutazione dei nostri immobili, sui quali sta incidendo profondamente il posizionamento di questa antenna. Siamo persone che hanno messo in piedi una casa con il proprio lavoro o con quello dei loro genitori, perché questo valore deve scendere?

Non siamo riusciti finora ad ottenere alcun risultato: c'è stata un'inchiesta della Procura che, a quanto sappiamo, è stata archiviata; c'è il procedimento al Tar che è tutt'oggi in corso e di cui stiamo aspettando il pronunciamento. Sulle nostre spalle ci sono dei costi per coprire le spese legali che, però, stanno diventando davvero pesanti, visto che non siamo tutti e 106 ad affrontarli.”

Intervista a Tiziana Santini - residente via Castelletti

E aggiunge: “All'Amministrazione chiediamo di starci vicino, sostenendoci per trovare tutto ciò che è possibile con obiettivo la chiusura e lo smantellamento dell'impianto. Ci piacerebbe che ci venisse incontro anche dal punto di vista economico, almeno con la riduzione delle tasse sugli immobili. Siamo preoccupati, a pochi metri da qua c'è l'asilo comunale, ma ci sono anche moltissimi bambini che, con le loro famiglie, abitano le case di questa zona.”

Intervista a Enrico Rava e Nazarena Ferri - residenti via Castelletti

L'impianto ad oggi è tenuto a valori bassi e perfettamente in linea con quello che prevede la normativa, ma i tecnici che hanno effettuato le misurazioni hanno confermato la sua capacità di ottenere prestazioni anche maggiori rispetto a quelle che gli vengono oggi richieste.

La preoccupazione degli abitanti nasce dalla pochissima distanza che li separa dall'antenna e che, comunque, li sottopone alle onde elettromagnetiche, seppur all'interno dei valori previsti dalla legge, sulle cui conseguenze dal punto di vista biologico non ci sono ancora certezze.

Quello che si chiedono è perché installare un impianto del genere in pieno centro abitato, quando ci sono almeno altre tre antenne radio base nella vallata a ridosso di via Castelletti, in prossimità di via dei Contrabbandieri. L'utilità di un mezzo così potente, ma sfruttato in maniera così minima, esponendo comunque i cittadini ai rischi ad esso connesso, seppur minimi, non è ancora stata accertata. 

Simona Della Croce

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