Politica - 21 novembre 2025, 09:38

Ventimiglia: autovelox di Porra, la rabbia dell'avvocato Maria Spinosi “Basta sprechi, paghi chi ha sbagliato”

"Se l’iter legale è costato migliaia di euro, se il Comune continua a insistere nonostante le pronunce contrarie, chi riporta la reputazione di Ventimiglia?"

"La misura è colma": con queste parole l’avvocato ventimigliese (esponente del M5S), Maria Spinosi, indirizza un’accusa senza mezzi termini all’amministrazione di Ventimiglia dopo l’ultima decisione della Cassazione sull’autovelox di Porra (QUI). In una lettera aperta pubblica, la cittadina esprime il disappunto di molti tra chi contesta la gestione politica della città: un crescendo di ricorsi, sconfitti in tribunale, e sprechi che pesano sulle tasche dei ventimigliesi.

L’ultimo capitolo è decisamente amaro per il Comune. La Corte di Cassazione ha dichiarato estinti otto ricorsi proposti dall’ente contro le sentenze del Tribunale di Imperia, liquidando più di 7.500 euro di spese legali a favore degli automobilisti coinvolti. Per Spinosi non si tratta di un semplice caso giudiziario: "E' la conferma di una gestione ostinata, costosa e lontana dal buon senso. I ricorsi perduti non sono episodi isolati, ma la punta dell’iceberg di una strategia che continua nonostante i pronunciamenti giurisprudenziali siano ormai ripetuti e coerenti". Secondo la Suprema Corte, il Comune avrebbe sbagliato su un punto giuridico cruciale: l’equiparazione, da parte sua sostenuta, tra approvazione ministeriale e omologazione dell’apparecchio. Ma per la Cassazione non è così: l’autovelox usato a Porra non risulta avere un’omologazione valida, e quindi i verbali basati su quel rilevatore non reggono. Già in passato tribunali inferiori avevano ribadito questo principio: sentenze di annullamento da parte del Giudice di Pace di Sanremo, confermate in appello a Imperia con condanna del Comune alle spese. 

Nonostante i segnali chiari da parte della Cassazione (che nell’ottobre scorso aveva invitato il Comune a rinunciare ai ricorsi), l’amministrazione di Ventimiglia ha deciso di proseguire nella battaglia legale. Secondo Spinosi, è un gesto di arroganza: "Si continuano a spendere soldi pubblici per resistere a sentenze che certificano errori già noti". Nella sua lettera aperta, Maria Spinosi domanda: "Chi risponde di tutto questo? Se l’iter legale è costato migliaia di euro, se il Comune continua a insistere nonostante le pronunce contrarie, chi riporta la reputazione di Ventimiglia? Spinosi accusa l’amministrazione di trattare i cittadini come sudditi, anziché collaboratori in una città che merita rispetto, trasparenza e competenza". A suo avviso, non basta chiedere scusa: chi ha sbagliato deve assumersi responsabilità politiche e istituzionali. Non si tratta solo di soldi, ma della credibilità della pubblica amministrazione e della fiducia che i cittadini possono riporre in chi li governa.

Questo non è un caso limitato a poche multe: la giurisprudenza, secondo molti, pare ormai consolidata. E mentre Ventimiglia continua la sua azione legale, il messaggio della Cassazione è molto chiaro: gli apparecchi sanzionatori devono essere omologati, non basta un nulla-osta ministeriale per fondare sanzioni valide. Con fermezza e amarezza, l’avvocato Spinosi chiude la sua lettera con un monito: "Questa città non può più sopportare l’incapacità di chi la governa. Non è solo una questione economica, ma di dignità collettiva. Ventimiglia merita amministratori che sappiano ammettere gli errori, correggere la rotta e restituire fiducia ai suoi cittadini".