Politica - 20 giugno 2025, 07:14

Scajola vs Conio, scintille a distanza nel 'Bucci day': il caso ponte sull'Argentina divide (ancora) la Provincia

Lo scambio di battute tra il presidente e il vicepresidente della Provincia ha catalizzato l’attenzione durante il tour del governatore

Doveva essere una giornata di ascolto e incontri istituzionali, quella del tour del presidente della Regione Marco Bucci nell’imperiese. E così è stato, almeno in parte. Perché a prendersi la scena è stato il dibattito – a debate (come direbbero gli americani) – a distanza tra il presidente della Provincia Claudio Scajola e il suo vice, nonché sindaco di Taggia, Mario Conio. Uno scambio che ha animato il dibattito pubblico, dando alla giornata di ieri contorni più polemici del previsto.

La miccia era partita nel primo pomeriggio a Badalucco, con la battuta di Scajola: “Conio? Non c’è perché è inquieto”. Una frase ironica, ma che ha avuto un’eco ben più ampia. A stretto giro, la replica di Conio, affidata a un comunicato durissimo: “Non solo sono inquieto, ma anche profondamente amareggiato. Amareggiato per una politica sorda ai problemi dei cittadini”. Il nodo, ovviamente, è il futuro del ponte ciclopedonale sull’Argentina, che collega Arma di Taggia a Riva Ligure. Un’infrastruttura chiusa per lavori (riaprirà dal 28 giugno) e al centro di un confronto sempre più aspro.

“Qui si sta giocando con una comunità che non sa più a cosa credere”, ha tuonato Conio. E ha chiesto alla Regione di “fare verità”, chiarendo se esistano davvero alternative alla demolizione, come ipotizzato da Scajola, il quale ha citato il caso del Ponte Vecchio di Firenze e ha ammesso di aver parlato con un ingegnere di Firenze per evitare la demolizione dell'infrastruttura.

Il presidente della Provincia non ha fatto attendere la sua controreplica, intervenendo da Ventimiglia, ultima tappa del tour con Bucci. “Io ho solo detto che Conio non c’era e che mi era stato riferito fosse ombroso per la vicenda del ponte. Ma qui nessuno deve inquietarsi: se il ponte potrà essere salvato, sarà un bene. Altrimenti si procederà, ma solo dopo aver studiato tutte le possibilità”.

Una posizione che, nei fatti, si pone in netta discontinuità con quanto sostenuto finora da Regione Liguria e dallo stesso assessore Giampedrone lo scorso 17 giugno in consiglio regionale, che aveva parlato della necessità di demolire e ricostruire l’opera. Proprio per questo, lo scambio tra i due vertici della Provincia assume i contorni di una frattura interna: una “opposizione istituzionale” che complica ulteriormente il dibattito.

La questione è ora tutta politica, oltre che tecnica. In ballo c’è il futuro del ponte, ma anche il rapporto tra i due amministratori e, più in generale, la gestione delle relazioni tra enti. Che non appaiono, in questa fase, tra le più distese.

Nel frattempo, anche sui social si è acceso il confronto: il botta e risposta ha diviso l’opinione pubblica, con molti cittadini che hanno espresso solidarietà a Conio, mentre altri hanno apprezzato l’intervento di Scajola, riaccendendo un dibattito che non sembra destinato a spegnersi presto.