Attualità - 19 giugno 2025, 19:06

Ponte sull’Argentina, Scajola risponde a Conio: “Inquietudine? Qui serve solo buonsenso. Studiamo prima di buttarlo giù” (Video)

Il presidente della Provincia rilancia l’ipotesi di salvare il ponte ciclopedonale tra Taggia e Riva: “Se il ponte può essere salvato, meglio così. Nessuno se la prenda”

Dopo la dura presa di posizione del sindaco di Taggia, Mario Conio, (qui l'articolo) arriva la controreplica di Claudio Scajola, presidente della Provincia di Imperia e sindaco del capoluogo, che ha risposto ai cronisti a margine dell’incontro con il presidente della Regione Marco Bucci a Ventimiglia, ultima tappa del tour imperiese.

“Ho semplicemente detto che Conio non c’era – ha spiegato Scajola – e che mi era stato riferito che fosse un po’ ombroso per la vicenda del ponte. Ma io credo che oggi si debba essere tutti contenti, perché finalmente si è capito che non si poteva interrompere per un anno la pista ciclabile, appena premiata tra le più belle d’Europa, tagliandola a metà”.

Secondo Scajola, la scelta di sospendere i lavori sul ponte ciclopedonale tra Arma di Taggia e Riva Ligure – ufficialmente motivata con la necessità di intervenire sulla rete fognaria e prevenire possibili versamenti in mare – rappresenta un’occasione per “approfondire il tema” e verificare se sia davvero inevitabile abbattere la struttura.

“Se sarà proprio necessario, si abbatterà il ponte – ha chiarito – ma se si riuscisse a salvarlo, non sarebbe meglio? Non lo dico io: dico che dobbiamo approfondire il tema. Guardate Firenze: dopo tre alluvioni, il Ponte Vecchio è ancora lì. Allora, se altrove sono stati possibili interventi di arginatura efficaci, perché non provarci anche qui?”

Scajola, che nei giorni scorsi ha dichiarato di essersi confrontato con un ingegnere fiorentino specializzato in interventi su ponti storici, rilancia l’idea di valutare soluzioni alternative, citando anche esempi locali: “A Taggia c’è il ponte romano con cinque piloni in acqua. Il Ponte Vecchio ne ha sei. Non è che se ci sono dei piloni nel fiume si debba per forza demolire. Non sono un tecnico, ma prima di parlare mi confronto con chi ne sa”.

Infine, un messaggio che suona come una risposta indiretta alla replica accorata di Conio: “Qui non c’è nulla che meriti inquietudine. Serve solo buonsenso. E se il paziente ponte non sarà salvabile, prima facciamo l’alternativa e poi lo buttiamo giù. Ma prima tentiamo tutto il possibile per salvarlo”.