Attualità - 04 febbraio 2022, 12:32

Mercati vuoti e commercianti preoccupati: una categoria in difficoltà nonostante la ripresa del paese

I commercianti evidenziano mercati praticamente vuoti, dovuti alla paura causata dal virus, dalla nuova variante e dall'informazione data da chi gestisce che non farebbe altro che intimorire ancora di più i potenziali clienti ormai divenuti un miraggio.

L'economia della provincia va avanti, o almeno ci prova, e si concretizza oggi, a Bordighera ad esempio, nel mercato del giovedì. Con la campagna vaccinale che procede, il super green pass e meno restrizioni in giro, si penserebbe ad una situazione favorevole o in ogni caso sulla via della ripresa per la categoria degli ambulanti. Purtroppo non è così, il quadro che emerge denuncia una situazione tragica non lontana dagli inizi della pandemia.

I commercianti evidenziano mercati praticamente vuoti, dovuti alla paura causata dal virus, dalla nuova variante e dall'informazione data da chi gestisce che non farebbe altro che intimorire ancora di più i potenziali clienti ormai divenuti un miraggio. Nonostante il meteo abbia giocato a favore, proponendo splendide giornate di sole, le casse degli esercenti restano vacanti. Un comparto sfasciato che non conosce la previsione di ripresa e che punta il dito contro il bombardamento mediatico causa delle perplessità di quelli che prima affollavano le vie del mercato.

Il Festival di Sanremo sicuramente aiuta a stemperare il clima di timore, con la sala piena e col pubblico nuovamente presente diffondendo un messaggio positivo, ma resta scollato dalla realtà quotidiana, facendo a pugni con la vita di tutti i giorni. Questo il riassunto del racconto di Fabrizio Sorgi, presidente FIVA, che raccoglie anche le testimonianze e il pensiero dei suoi colleghi che vive la medesima drammatica situazione.

La paura è di andare ad ingrossare quella parte di persone che purtroppo ha perso il lavoro, l'età media dei commercianti si aggira fra i 40-50 anni, periodo della vita lontanissimo da possibili assunzioni, e la preoccupazione aleggia costantemente nella mente di questi lavoratori che fanno i conti anche con l'aumento generale dei prezzi.

In sostanza oltre alle ‘briciole’ estive i restanti otto mesi mettono a dura prova la categoria generando, oltre al malcontento, vere e proprie situazioni che sfociano nella disperazione. L'auspicio è che la loro risalita possa essere vicina.

Diego Lombardi