Politica - 16 giugno 2021, 10:06

Treni annullati e frontalieri rimasti a 'piedi': Parodi (Fai) scrive a Toti "Serve urgentemente un bus di linea"

Il segretario del sindacato intemelio protesta duramente per la scarsa attenzione verso il comparto: "Stiamo perdendo i posti di lavoro"

“Ancora oggi treni annullati. Centinaia i frontalieri rimasti a piedi impossibilitati di recarsi al lavoro. Ormai è quotidianità. Abbiamo scritto e richiesto con urgenza, al presidente della regione Liguria Giovanni Toti, l'attivazione di un servizio autobus di linea per salvaguardare i posti di lavoro. Nonostante che i nostri lavoratori paghino le tasse in Italia non usufruiamo dei servizi di trasporto. Questa è una assurdità tanto più che ci giochiamo il posto di lavoro”.

Sono anche oggi durissime e dirette le parole di Roberto Parodi, segretario del sindacato Frontalieri Autonomi Intemeli, per la situazione che va ogni giorno peggiorando per gli spostamenti dei lavoratori che vivono in Italia e si spostano in Costa Azzurra e nel Principato di Monaco  per svolgere il proprio mestiere.

Parodi ha scritto una lettera aperta al Presidente della Regione, Giovanni Toti e all’Assessore ai Trasporti e Turismo, Gianni Berrino, e al collega che ha la delega ai rapporti con i lavoratori transfrontalieri, Marco Scajola.

“Alla luce degli ultimi problemi riguardanti il trasporto dei nostri frontalieri per recarsi al lavoro nel Principato di Monaco e Francia – dice Parodi - chiedo l'attivazione urgente di un sistema di trasporto pubblico di un bus di linea. Recarsi al lavoro è diventata un odissea e non esiste, ormai, un giorno che vediamo la sospensione dei treni legati a svariati motivi. Problemi continui tecnici, soppressioni legati al fenomeno immigrazione. Lo stesso vale per le autostrade francesi chiuse perché si registrano immigrati a piedi che le attraversano”.

“Dopo questi anni di pandemia – prosegue Parodi - che ha visto una perdita esponenziale di lavoro frontaliero, si calcola nel solo principato 8.000 posti in meno e tra questi molti nostri frontalieri. Un piccolo accenno di ripresa porterebbe una prospettiva di impiego che viene perso proprio per questi motivi. I nostri datori di lavoro possono tollerare casi eccezionali per i quali non ci si rende al lavoro o si è in ritardo ma non una sistematica assenza. Questo comporta ulteriori licenziamenti e difficoltà nelle nuove assunzioni dando la preferenza a chi non ha questi problemi e si trovano aldilà della frontiera. Quanti posti di lavoro dobbiamo ancora perdere?”

“Per questo motivo chiedo di attivarsi con estrema urgenza – termina Parodi nella lettera agli Amministratori regionali - al fine di disporre un servizio pubblico bus di linea tra Italia, Francia e Principato di Monaco. Dei maggiori controlli di prevenzione sulle linee ferroviarie, strade, autostrade e all'ingresso dei treni anche se capiamo bene che questo non è tema di competenza della regione contrariamente ai trasporti. Ogni giorno che passa perdiamo posti di lavoro”.

Carlo Alessi