Politica - 21 aprile 2021, 11:50

Nuovo sindacato per i lavoratori frontalieri: è stato fondato a gennaio, il pensiero di Roberto Parodi del Fai

”So che dietro c'è una parte politica ma se questo, comunque, potrà darci una mano siano i benvenuti. L'importante è che non serva solamente a tirare una campagna elettorale”.

Si affaccia un nuovo sindacato per i lavoratori frontalieri, una associazione creata a gennaio che, secondo i rumors sarebbe appoggiata da un partito politico.

Al momento l’unico sindacato dei frontalieri, a parte i gruppi social o altro, è quello che fa capo ai Frontalieri Autonomi Intemeli, il cui segretario è Roberto Parodi, che accoglie senza problemi la nuova associazione, pur mettendo subito in chiaro il suo pensiero: ”So che dietro c'è una parte politica ma se questo, comunque, potrà darci una mano siano i benvenuti. L'importante è che non serva solamente a tirare una campagna elettorale”.

Il Fai è invece totalmente apolitico: “Noi rappresentiamo diverse idee politiche degli associati, dalla destra alla sinistra – prosegue Parodi – e ci chiamiamo ‘autonomi’ proprio per questo noi cerchiamo solo ed esclusivamente di fare gli interessi dei lavoratori, indipendentemente dal partito che può rappresentare o che solo può sostenere. Rimane sempre il fatto che qualunque associazione o sindacato è il benvenuto, ma che faccia solo il bene dei lavoratori e null’altro”.

Il Fai esiste da 20 anni ed è l’unico ad essere riconosciuto dal Governo del Principato di Monaco. Conta ben 2.500 iscritti sui circa 7.500 lavoratori frontalieri ed è l’unico presente sul territorio a eccezione delle confederazioni sindacali che fanno capo a quelle nazionali. Tra il 2020 e quest’anno, tra l’altro, il Fai ha avuto una forte impennata di iscritti ed è un vero e proprio punto di riferimento per chi, dalle zone frontaliere si spostano in Francia e Montecarlo per andare a lavorare.

Anche per il Fai è stato un anno particolarmente difficile, un po’ come per tutti: “Abbiamo sempre lavorato su diversi fronti – termina Parodi - Covid, problemi delle code in frontiera, licenziamenti, lo ‘chomage’ (la cassa integrazione), vaccini, trasporti, targhe estere ed altro. Se qualcuno arriva veramente a darci una mano sia il benvenuto se invece si tramuta in una perenne campagna elettorale fatta di annunci sapremo reagire”.

Carlo Alessi