- 16 gennaio 2017, 17:00

Confusion poll

Boh, c’è qualcosa che non mi torna. Non più tardi di qualche mese fa, i sondaggi sulla qualità della vita davano Imperia nelle posizioni peggiori a livello nazionale. Rileggi Insider: Imperia 103 Ora nel Governance Poll del Sole 24 Ore il sindaco Carlo Capacci, stando alle rilevazioni di Ipr Marketing, è uno dei più amati in Italia, ventunesimo assoluto tra i capoluoghi di provincia e primo della Liguria.

Capacci, infatti, ha ottenuto un consenso del 57% dal campione di 600 intervistati nel nostro comune tra novembre e dicembre 2016. Il sondaggio telefonico-telematico chiedeva un giudizio sull’operato complessivo del primo cittadino: lei voterebbe a favore o contro se domani ci fossero le elezioni? Va poi ricordato che lo stesso quotidiano economico, a dicembre, nella sua indagine sulla qualità della vita, aveva classificato Imperia molto più in alto rispetto alla graduatoria stilata un mese prima da Italia Oggi (sessantacinquesima anziché centotreesima).

Il succo è che sono tutti numeri che danno i numeri. Fidarsi dei sondaggi è bene…non numerare troppo è meglio. Capacci, che ha già annunciato di volersi ricandidare alle prossime comunali, ha ringraziato su Facebook i cittadini per la fiducia accordata. La mia inalterata convinzione è che tali classifiche lascino molto a desiderare e si prestino alle speculazioni più varie. Come si fa a essere pro o contro qualcuno, senza conoscere le alternative sulla futura scheda elettorale? Come esprimere delle intenzioni di voto, ignorando il nome degli avversari che si contenderanno la poltrona?

Tra l’altro, il medesimo poll del Sole dice pure che il consenso di Capacci è crollato del 19% rispetto al giorno delle ultime elezioni (era al 76%), segnando così uno dei risultati più scarsi in tutto il paese. Riassumendo i numeri che danno i numeri: viviamo in una città con una pessima qualità della vita, fatta eccezione per il clima e poco altro, dove il sindaco è gradito a oltre metà della popolazione, ma il cui gradimento è in nettissimo calo dal 2013 a questa parte.

Se fossimo buoni, potremmo sostenere che Capacci si sta impegnando molto per risolvere i problemi e che la riduzione di consensi è fisiologica, come sempre avviene per chi amministra in tempi di crisi. Se fossimo più cattivi, potremmo affermare che una buona fetta di cittadini è scontenta e disillusa, perché ha verificato sulla sua pelle lo scollamento tra promesse (molte) che furono e risultati (pochi) che stanno arrivando. Ditemi voi se questi sondaggi non fanno venire il mal di testa.

Luca Re