Politica - 20 gennaio 2011, 12:49

Crisi dell'UcFlor: "Non sono vere le cifre fatte e noi vogliamo andare avanti!"

Cristina Banaudo conferma la volontà di andare avanti, pur con eventuali tagli ma anche cercando nuovi introiti: "Abbiamo bisogno della vicinanza, non solo economica, degli enti! Con il Comune, comunque, è stata aperta una porta".

E’ intervenuta l’UcFlor nella ormai annosa vicenda legata ai problemi economici dell’associazione che gestisce il mercato dei fiori di Sanremo. Insieme al Presidente, Cristina Banaudo, c’erano anche i rappresentati delle categorie: Gianfranco Croese e Mariangela Cattaneo della Cia, Alessandro Parodi, presidente di Confagricoltura, Antonio Fasolo, presidnte di Coldiretti, Massimo Canerossi, presidente comprensoriale di Coldiretti e Carlo Greco, che ne è direttore provinciale.

“Abbiamo voluto che fossero presenti le confederazioni di categoria – ha detto Cristina Banaudo (l'audio cliccando QUI) - perché, dopo alcuni mesi di tensione, è estremamente importante dire quanto sia interessato ed unito il mondo agricolo. Abbiamo avuto altri incontri con gli esportatori ed ora vogliamo commentare quanto apparso nei giorni scorsi sui media, soprattutto sulla relazione del Commercialista Calcia, richiesta dal Consiglio di Amministrazione di UcFlor e non da esponenti della Pubblica Amministrazione. Anche l’incontro di ieri, ad esempio, è stato chiesto da noi e non dall’Amministrazione Comunale e, solo casualmente era presente anche il Dott. Calcia. Vogliamo chiarire che la relazione, al 31 luglio scorso, parla di una perdita di gestione pari a 500mila euro, più il debito di Maltauro, già a bilancio di circa 700mila euro. In sintesi, se noi chiudessimo domani, ci ritroveremmo con un saldo negativo di 370mila euro”.

Qual è la reale situazione dell’UcFlor: “E’ evidente che non sia una situazione facile e, come ha sottolineato il Dott. Calcia, oggi dobbiamo decidere cosa fare, se andare avanti o meno. Noi decidiamo di andare avanti ed è quello a cui stiamo lavorando. Dobbiamo lavorare per far quadrare i bilanci e, ad esempio, dalla relazione di Calcia emerge che il costo per la promozione non rientra al momento nelle possibilità dell’azienda. Poi il grosso è anche il costo del personale. Dobbiamo ora cercare di capire il da farsi, anche in base ai servizi che devono essere forniti. Su questo stiamo lavorando per arrivare ad un accordo”. Quali sono le idee: “C’è la possibilità relativa alla pratica Ghersi – risponde la Banaudo - che potrebbe acquisire alcuni magazzini. Comquneu bisogna arrivare ad un taglio di 200mila euro ed un aumento degli introiti uguale”. Ieri riunione in Comune: “Ieri ho parlato con il Presidente del Consiglio Comunale, Marco Lupi. Al momento siamo in una fase interlocutoria con il Comune, soprattutto dopo le dimissioni dei tre esponenti del Cda del mese di dicembre”. Con il Comune esistono comunque dei contrasti: “Al momento non penso che sia stata chiusa nessuna porta, ma abbiamo solo iniziato un percorso”. Sul commissariamento? “Nessuno, al momento, può commissariarci. Siamo un’azienda e, da Statuto, solo gravi inadempienze possono portare eventuali enti come Comune e Regione ad un eventuale commissariamento, ma può accadere solo in caso di chusura della struttura da parte nostra o eventuali licenziamenti in massa dei dipendenti”.

Come vede la situazione immediata e futura: “Ripianare sul breve periodo si può, sul medio è più difficile. Il debito Maltauro lo possiamo affrontare da soli mentre, per quanto riguarda l’affitto dei magazzini, no. Questo perché hanno bisogno di una grossa manutenzione straordinaria, quantificabile in almeno 100mila euro. E’ ovvio che una struttura vecchia di 25 anni ha bisogno di una grossa manutenzione. E poi paghiamo 120mila euro l’anno ai Vigili del Fuoco”.

Antonio Fasolo ha spiegato la posizione della sua associazione di categoria (l'audio cliccando QUI): “Coldiretti vuole garantire il reddito delle imprese. Credo che l’UcFlor abbia fatto un percorso estremamente trasparente sul bilancio. Quindi dovrà essere fatto un piano di rilancio immediato, preparato da una ditta ‘terza’, per evitare che ci siano dei dubbi in merito. Il piano di rilancio deve essere fatto sui 5/10 anni e, quindi, si ragionerà con i soci che devono approvare e condividere il percorso”. Ai produttori, che usano poco il mercato, cosa rispondete? “Queste sono scelte di impresa – risponde Fasolo – ma è ovvio che, per alcune esperienze, sembra che ci sia un miglioramento del reddito di impresa, in caso di concentrazione. E’ per quello che chiediamo maggior chiarezza, con un piano di rilancio condiviso dai soci, si creano quelle condizioni affinchè quelli che non usufruiscono ora del mercato, possano invece essere i fruitori del futuro”.

Gianfranco Croese ha detto (l'audio cliccando QUI): “Il segnale che vogliamo dare oggi è verso i produttori. I numeri pubblicati finora, parlando di 2 milioni di buco, crea non poche problematiche a chi utilizza il mercato. Per noi rimane una grossa difficoltà di gestione, ma non dobbiamo dimenticare che senza il problema Maltauro, non avremmo assolutamente passività. Noi siamo convinti di poter andare avanti, anche in funzione delle richieste che ci vengono fatte dai produttori. Chiederemo al Comune di sederci ad un tavolo per poter ragionare, senza chiedere soldi, ma per capire se si tratta di un proprietario serio, che riconosca la sua funzione. Oggi chiediamo a tutte le forze politiche ed alle istituzioni, che sostengano sia con la loro presenza e non solo, in una struttura che sta vivendo in un momento di difficoltà estrema”.

L'intervento di Alessandro Parodi cliccando QUI.

Carlo Alessi