Attualità - 20 dicembre 2025, 07:14

Triora, la scuola più piccola della Liguria dà voce alla storia e conquista l’oro dei 'Monumenti Sonori' (Foto)

La pluriclasse di Triora ha deciso di “adottare e far parlare” il monumento ai caduti della Prima guerra mondiale

Nella scuola Primaria di Triora anche quest’anno è stato realizzato il presepe: è un piccolo presepe. Piccolo, come è piccola la scuola, formata da una sola pluriclasse. Su di esso però splende una medaglia. È d’oro. Triora è l’unica scuola ligure ad averla avuta assegnata. Lo ha decretato il Consiglio della fondazione Napoli 99 in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e della Cultura. Ma c’è di più: la piccolissima scuola ligure è entrata con questa affermazione nell’Atlante Nazionale dei monumenti adottati.

“Per caso siamo venuti a conoscenza di un’iniziativa denominata monumenti sonori, nata a Napoli nel 1993 – spiega l’insegnante Gianna Ozenda – il bando diffuso in tutte le scuole italiane invita gli studenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado a raccontare la storia di un monumento della loro città. Per partecipare occorre produrre un piccolo filmato che illustri un determinato esempio di arte monumentale. Il progetto ha lo scopo di promuovere la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio culturale e invita gli studenti ad ‘adottare’ un monumento della loro città, studiarlo e valorizzarlo. Gli studenti devono anche assumersi l’onere di una tutela spirituale dello stesso”.

La pluriclasse di Triora ha deciso di “adottare e far parlare” il monumento ai caduti della Prima guerra mondiale che si trova nella bella piazza Regina Elena del borgo montano. Al progetto hanno preso parte con diverse incombenze tutti gli alunni della pluriclasse: Giulio Rolando, Mohamed Amine Eladovani, Rayen Eladovani, Beatrice Oliva, Jesper Fred Jellonnek, Cristophe Pineda Ortega, Youssef Sadoqi, Thoa Winkelmonen, Cecilia D’Aversa, Holly Winckler, Anna Oliva, Eleonora Coldebella, Andrea Giacu, Paolo Stephanenko.

Hanno fatto ricerche. Sono andati a scovare antichi documenti. Hanno incontrato personaggi della storia triorese ormai dimenticati e hanno fatto parlare pietre e reperti. Così una stele di fronte alla quale i più passano indifferenti ha ripreso a dire di un passato glorioso di un’Italia che non c’è più, ma reclama la sacralità della sua Storia. Un filmato di pochi minuti, girato interamente dagli alunni e montato da Giovanni Nicosia, un genitore della scuola, narra a più voci – quelle dei bambini – ogni segreto di quel monumento:

“È una piramide quadrangolare tronca – dice una bambina – larga 3,90 m, profonda 2,95, alta 5,87, sormontata da una grande aquila bronzea ad ali spiegate”.

“Per portare fino a Triora i blocchi di Pietranera – dice un’altra – furono impiegati 100 prigionieri austriaci”.

“La catena che orna la base – aggiunge un bambino – proviene da una nave austriaca catturata. Due bossoli di grossi proiettili da 305 posti ai lati, anch’essi sono austriaci”.

“Sul fronte sono incisi i nomi dei 54 trioresi – dice un altro – che non tornarono più”.

La prima pietra dell’opera venne messa nel giugno 1919. L’inaugurazione venne fatta con grande partecipazione di popolo il 22 agosto 1920. Tutti gli anni, il 4 novembre, nel piccolo borgo di Triora per tutto questo tempo autorità civili e militari, con i bambini della scuola, si sono radunati per commemorare i trioresi morti per la grandezza della Patria. Di solito è una cerimonia statica: benedizione del parroco, discorso del sindaco, poesie sulla pace degli alunni, davanti ad un blocco di pietre muto. D’ora in poi quel monumento parla. E narra una storia di uomini che non si piegarono, di altri che li vollero ricordare, di altri ancora che vogliono mantenere vivo un messaggio lasciato dalla storia dentro una bottiglia che galleggia sulle onde del tempo.

A mantenere vivo questo messaggio e a far sì che si conservi integro sono 14 “sentinelle”: gli alunni di una scuola e di una comunità piccine, ma con un cuore grande e valori immensi.

Carlo Michero