Il Presidente Ciro Esse insieme con i soci del Club per l'UNESCO di Sanremo OdV esprime grande soddisfazione per il riconoscimento della cucina italiana, prima nel mondo, di patrimonio culturale immateriale dell'umanità da parte del Comitato intergovernativo dell'UNESCO, riunito a New Delhi il 10 dicembre 2025.
“Le motivazioni che hanno assicurato questo prestigioso titolo – si spiega nel comunicato - scaturiscono dalla considerazione che Cucinare all'italiana ‘favorisce l'inclusione sociale, promuovendo il benessere e offrendo un canale per l'apprendimento intergenerazionale permanente, rafforzando i legami , incoraggiando la condivisione e promuovendo il senso di appartenenza’.
L’Italia, attualmente conta 21 tradizioni culturali riconosciute dall’UNESCO e di queste ben nove sono riconducibili all’agroalimentare ( la cucina italiana, l'arte dei pizzaioli napoletani, la transumanza, la costruzione dei muretti a secco in agricoltura, la coltivazione della vite ad alberello, dello zibibbo di Pantelleria, la dieta mediterranea, la cerca e cavatura del tartufo, il sistema irriguo tradizionale, l'allevamento dei cavalli lipizzani).
Questo riconoscimento UNESCO tributato alla Cucina italiana appresenta anche per il Club per l'UNESCO di Sanremo OdV, da anni impegnato a mantenere vivi nel territorio gli ideali fondanti dell'UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza, la Cultura e la Comunicazione) a perseguire, con determinazione, insieme con le istituzioni e le associazioni locali, progetti atti a conservare e diffondere il patrimonio culturale immateriale della cucina italiana per trasmetterlo alle generazioni del futuro.
Questo riconoscimento UNESCO tributato alla Cucina italiana appresenta anche per il Club per l'UNESCO di Sanremo OdV, da anni impegnato a mantenere vivi nel territorio gli ideali fondanti dell'UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza, la Cultura e la Comunicazione) a perseguire, con determinazione, insieme con le istituzioni e le associazioni locali, progetti atti a conservare e diffondere il patrimonio culturale immateriale della cucina italiana per trasmetterlo alle generazioni del futuro”.