Con l’arrivo dei primi veri freddi e l’aria natalizia che inizia a riempire la città, Sanremo torna a interrogarsi su un tema che ogni inverno riemerge: la presenza di persone senza dimora. Le temperature più rigide, soprattutto nelle ore notturne, rendono la vita in strada più difficile e spesso più visibile. Eppure, a differenza di quanto avviene in molti centri urbani italiani, il quadro sanremese non è attualmente considerato emergenziale.
A confermarlo è il vicesindaco con delega ai servizi sociali, Fulvio Fellegara, che invita a leggere il fenomeno nel suo andamento ciclico. Tradizionalmente, infatti, la città registra un aumento di presenze nei mesi estivi, attratte dal clima e dalla maggiore possibilità di vivere all’aperto. Con l’autunno inoltrato, la situazione tende fisiologicamente a ridimensionarsi. “Fortunatamente non ci sono aumenti di casi”, spiega Fellegara. “Come sempre, si dà possibilità di andare al dormitorio gestito dalla Caritas, la regola di chi accede è che dev’essere sobrio e non può portare alcolici. Uno dei motivi, purtroppo, per cui uno rifiuta. L’opportunità comunque la diamo sempre”.
Il punto non è soltanto logistico, ma umano. Accettare un posto letto, rispettare le regole, affidarsi ai servizi territoriali non è semplice per chi vive in condizioni di marginalità cronica. Spesso, osservano operatori e volontari, chi rifiuta non lo fa per disinteresse, ma per difficoltà personali, dipendenze, sfiducia nelle istituzioni o bisogno di autonomia. Per questo il monitoraggio resta costante, quotidiano. La Polizia municipale, i servizi sociali comunali e le realtà del volontariato mantengono un contatto diretto con le persone senza dimora, offrendo ascolto, accompagnamento, percorsi di accoglienza e assistenza sanitaria quando necessario.
“In questo momento non abbiamo elementi di criticità, seguiamo tutto con attenzione anche dal punto di vista umano”, aggiunge il vicesindaco. “Le strutture sono pronte all’intervento”. È una fotografia che racconta una città vigile, attrezzata ma non autoassolutoria. Il tema della povertà abitativa, nelle sue forme più estreme, non si risolve solo con un letto o un pasto caldo: richiede continuità, volontà politica, reti sociali, comunità. E la capacità di guardare chi vive ai margini senza voltarsi dall’altra parte.
A poco meno un mese dal Natale, Sanremo non sembra fare finta di nulla. Il messaggio resta lo stesso, semplice e necessario: nessuno deve essere lasciato solo.