Attualità - 10 novembre 2025, 13:21

"Case Libere" a Bordighera, i beni confiscati alla criminalità organizzata verranno riqualificati (Foto e video)

Taglio del nastro alla presenza di autorità civili, militari e associazioni per l'avvio dei lavori

"Case Libere" nei beni confiscati alla criminalità organizzata a Bordighera. Gli immobili in via Cornice dei due Golfi verranno riqualificati per essere riutilizzati per scopi sociali.

Il progetto è stato illustrato questa mattina dalle associazioni "Libera", "Spes" e "Caritas Intemelia" alla presenza di autorità civili, locali, provinciali e regionali, militari e associazioni del territorio. "Oggi diamo inizio ai lavori per il recupero della prima casa che verrà utilizzata per scopi sociali. Potrà ospitare le prime sei persone in disagio che hanno bisogno di un'abitazione" - svela Maura Orengo di Libera Imperia - "Abbiamo presentato anche un progetto a Confagricoltura per dare un lavoro qui in loco e alla Spes a Ventimiglia a coloro che vogliono produrre coltura e tenere pulito i terreni. Darebbe due posti di lavori e, perciò, speriamo che venga accolto". 

"E' la prosecuzione del percorso, già avviato, di legalità" - dice il prefetto di Imperia Antonio Giaccari - "E l'affermazione dello Stato-istituzioni in tutte le sue articolazioni, magistratura, forze di polizia, agenzia dei beni confiscati, forze dell'ordine e dei vigili del fuoco ma anche dello Stato-comunità inteso come soggetti del mondo sociale, del volontariato, del mondo delle cooperative e dell'associazionismo. E' l'affermazione dello Stato nella sua pienezza. Siamo tutti uniti da valori irrinunciabili che sono della legalità, della giustizia, della democrazia e della sicurezza. Restituiamo alla comunità un bene di condivisione e delle opportunità che abbiamo tolto alla criminalità organizzata".

"Ringrazio la professoressa Orengo per l'impegno costante e quotidiano suo e di tutte le persone che hanno collaborato con lei. Senza di lei tutto questo difficilmente avrebbe potuto vedere la luce" - afferma il sindaco di Bordighera Vittorio Ingenito - "Ha portato un sogno: poter vivere in città in maniera serena e tranquilla. Un traguardo che noi lo viviamo come un punto di partenza per riuscire a coinvolgere le scuole per trasmettere e trasferire cosa sia effettivamente la mafia e quali sono le sue prerogative, come si è evoluta e quali sono i suoi strumenti. Ringrazio le forze dell'ordine, la prefettura, la questura, l'Agenzia dei beni confiscati e i miei uffici che hanno collaborato per un percorso che ha fatto scuola ad altri comuni. La delibera che ha adottato il comune di Bordighera viene utilizzata anche in tanti altri comuni sulla base di quello che è il pubblico interesse di un'Amministrazione che si prende tutte le responsabilità per superare ogni tipo di ostacolo anche amministrativo che questo comporta. Finalmente si parte".

"Abbiamo impiegato dieci anni a fare i processi. Tutto è iniziato nel 2010. Ho vissuto la totale incredulità da parte delle persone che avevo intorno sul fatto che fosse veramente giusto fare un'indagine del genere visto che in Liguria la mafia non esisteva. Hanno fatto di tutto per fermarci ma siamo riusciti a procedere"  - ricorda il procuratore Alberto Lari - "La soddisfazione diviene doppia quando un lavoro non solo ha partorito un esito giudiziale, condanne e carcere ma anche la confisca di un bene. Siamo riusciti ad affiancare l'indagine penale a quella patrimoniale che vi assicuro che è un doppio lavoro, soprattutto in Liguria dove non si conosceva la materia, non c'era mai stato un caso di confisca. Ho avuto un po' di incredulità nell'esito dell'0indagine dopo tutte le mazzate che ci hanno dato all'inizio ma mai pensavo che si potesse arrivare a un risultato così eclatante anche dal punto di vista del riutilizzo dei beni sociali. E' veramente un risultato miracoloso e meraviglioso".

"Ricordo ancora la prima telefonata con Maura parlando dell'insediamento della commissione antimafia della precedente consiliatura, che era la prima della regione Liguria. Ci attendeva un lavoro completamente nuovo" - ripercorre Roberto Centi, già presidente della commissione regionale antimafia - "Come commissione non abbiamo fatto due cose: demagogia e solamente lavoro di studio. Ho dato indirizzo di interventi sul territorio, nelle scuole, nei teatri. La prima volta che sono venuto qui mi sono reso conto che questo bene poteva essere non solamente un'occasione per rimetterlo in funzione e per darlo alla comunità ma anche che poteva avere un valore simbolico enorme. E' un bene importante. Abbiamo portato avanti un iter della legge nuova che consente di stanziare ogni anno 600mila euro per beni come questo. E' stato molto difficile mettere insieme diverse sensibilità a norme complicate". 

"Come minoranza stiamo sollecitando per far sì che questo metodo venga approvato il prima possibile" - fa sapere Jan Casella della commissione regionale antimafia - "Un lavoro come questo è fondamentale perché dà la possibilità a chi lavora sul territorio su questi importanti progetti di programmare. Bisogna fare in modo che ci sia la chiarezza più totale possibile in accordo con le associazioni e le istituzioni per far sì che ci possa essere sempre programmazione".

Taglio del nastro per l'avvio dei lavori proprio davanti alla prima casa che verrà riqualificata affinché possa ospitare persone disagiate. "Il progetto punta al riuso e al riutilizzo dell'area al servizio del territorio e delle associazioni anche con il recupero dei materiali in loco riutilizzando, per esempio, serramenti e sanitari" -  illustra l'architetto Valeria Cottino - "Si aggiunge anche la riqualificazione energetica con panelli fotovoltaici. Puntiamo all'inserimento del territorio, come cura del territorio, agricoltura e laboratori di trasformazione. Cercheremo di sensibilizzare il territorio insieme a Libera, Spes e Caritas".

"Noi siamo a disposizione per cercare di far utilizzare i beni al meglio" - dichiara Maurizio Marmo della Caritas Intemelia - "L'idea è quella di collaborare con Libera e la Spes in modo stretto per questa casa e, ci auguriamo, anche per le altre. Il disagio psichico e ambientale è tanto. Vorremo dare l'opportunità a chi ha bisogno di vivere qui, in fase temporanea, in attesa di un'abitazione più definitiva. Le persone singole qui possono lavorare insieme ma anche fare un percorso di maggiore autonomia. Abbiamo anche un laboratorio di teatro".