A Ospedaletti torna al centro dell’attenzione la situazione di Strada Noci, la via che collega la zona collinare con il circuito cittadino. Da tempo i residenti segnalano passaggi contromano, spesso a velocità sostenuta, che mettono a rischio automobilisti, motociclisti e pedoni.
A denunciare il problema è una residente, che lancia un appello alla prudenza e al rispetto delle regole: “Ci sono tantissime persone che, nonostante i divieti, percorrono Strada Noci in contromano. È una strada piena di curve e chi sale non può vedere se qualcuno sta scendendo nel senso sbagliato. La situazione è diventata molto pericolosa: in auto si rischia di distruggere la macchina, ma in moto o con un camion si può morire. Voglio solo evitare che succeda una tragedia”.
La testimonianza è chiara e, al tempo stesso, equilibrata: “Io ho segnalato più volte la questione, ma purtroppo non essendoci telecamere è difficile controllare. È complicato, per il Comune e per i vigili, mettere una persona lì giorno e notte. Il problema non è l’amministrazione, tanto meno le forze dell'ordine, ma chi non ha sale in zucca: ci sono ragazzini che salgono, furgoni grandi che scendono in contromano e lo scorso anno abbiamo rischiato un frontale. Il mio intento è quello di far capire che questi comportamenti possono avere conseguenze gravi. I problemi vanno risolti prima che ci scappi il morto”.
Secondo quanto riferito, i passaggi contromano si verificherebbero soprattutto negli orari di uscita dalle scuole, quando il Comune chiude una parte del circuito cittadino per garantire la sicurezza dei bambini. “Molti – spiega la testimone – non vogliono aspettare venti minuti o fare il giro lungo come fanno tutti. Allora scendono da Strada Noci in contromano per rientrare subito sul circuito e dirigersi verso Bordighera. Ma così mettono a rischio chi sale, perché le curve impediscono la visibilità. È una follia”.
Una denuncia lucida, che punta più sulla responsabilità civica che sulla polemica: “Non voglio accusare nessuno, ma sensibilizzare. Se c’è un cartello di divieto, non puoi scendere. Punto. Spero che questo serva a far riflettere, prima che sia troppo tardi”.