Il mare non è solo un orizzonte: è una pagina che si riscrive a ogni onda. A Sanremo, quando la luce si appoggia sull’acqua e il porto si fa salotto, le persone si incontrano come correnti: si scambiano storie, mestieri, idee. Qui la cultura non sta su uno scaffale, ma cammina tra i banchi, profuma di basilico e legno salmastro, si ascolta in un racconto, si assaggia in un olio nuovo, si riconosce in un abito cucito su misura. MareCultura nasce esattamente in questo punto d’incontro: là dove il sapere antico e la curiosità di oggi si guardano e dicono “andiamo”.
MareCultura 2025, in programma il 20 e 21 settembre a Pian di Nave, unisce mare, cultura, enogastronomia e laboratori per tutte le età. A Sanremo il mare diventa protagonista, raccontato attraverso esperienze che coinvolgono famiglie, appassionati e curiosi in un viaggio tra sapori, tradizioni e scoperte. Da domani, i ricordi dell’edizione passata accompagneranno il pubblico fino alla nuova, con tutte le sue sorprese. MareCultura è come una città galleggiante: non un luogo fisso, ma un organismo vivo che si autoalimenta di cultura e di incontri, che mescola innovazioni tecnologiche e antichi mestieri, che custodisce tradizioni e saperi trasformandoli in futuro. Così come le comunità sull’acqua, capaci di unire ingegno moderno e abilità ancestrale, anche questo evento crea un ecosistema sostenibile fatto di persone, esperienze e narrazioni che dal mare prendono forza e visione. MareCultura è un porto di idee che naviga verso nuovi orizzonti.
Anche quest’anno, al timone di questo Festival, troviamo CNA Imperia, la quale si racconta attraverso le voci dei suoi protagonisti. Una rete che da sempre rappresenta le imprese, tutela i mestieri, difende le eccellenze locali e guarda al futuro con uno sguardo attento all’innovazione. Dall’artigianato al turismo, dall’agroalimentare alla moda, fino all’audiovisivo, CNA è il filo rosso che lega tradizione e modernità, identità e sviluppo.
In un territorio come il Ponente ligure, dove turismo e accoglienza sono la prima vetrina verso il mondo, CNA si propone come punto di riferimento per imprenditori, giovani, donne e professionisti che vogliono crescere insieme. Non solo rappresentanza, ma anche formazione, accompagnamento, visione strategica: CNA è una comunità che fa sistema e che dà voce a chi ogni giorno lavora per far vivere il territorio.
Abbiamo raccolto le testimonianze di alcuni esponenti CNA, ciascuno portatore di una prospettiva diversa ma uniti da un obiettivo comune: raccontare come l’associazione sia, oggi più che mai, motore di crescita, innovazione e identità.
Partiamo dal peso di CNA per turismo e ricettività, e poi sul progetto Arti-Turismo. A risponderci troviamo Beppe Faraldi.
CNA è molto presente sul turismo e la ricettività. Quanto è importante questa presenza?
“Il turismo è il nostro biglietto da visita. CNA, con la sua capacità di rappresentanza unitaria, diventa la voce delle imprese e il ponte con le istituzioni”.
Il progetto Arti-Turismo lega artigianato e accoglienza. Come può arricchire l’offerta locale?
“Valorizzando le tradizioni, creando esperienze da vivere. È la sinergia tra cultura, artigianato e ospitalità che rende unico un territorio”.
Sanremo è anche moda e tessile, come ci ricorda Federica Bruno.
CNA lega turismo e creatività. Come moda e tessile possono diventare parte dell’identità culturale del territorio?
"La moda è una vetrina che racconta la nostra identità, un punto d'incontro tra stile contemporaneo e la nostra profonda tradizione artigianale. In questo contesto, CNA agisce da ponte, connettendo la creatività della moda con il patrimonio turistico e culturale del nostro territorio. Come realtà artigiana nel settore della moda, il nostro obiettivo è valorizzare la Liguria. Lo facciamo attraverso iniziative concrete, come la campagna fotografica "Fall/Winter 2024", che ha saputo mettere in risalto gli angoli più suggestivi e meno conosciuti della nostra regione.
Per me, CNA non è solo un'associazione, ma un vero e proprio catalizzatore di valore per una Liguria che non sempre viene raccontata in tutte le sue sfaccettature. Luoghi come i Balzi Rossi, le nostre campagne o l'entroterra, diventano il palcoscenico ideale per le nostre creazioni. La nostra missione va oltre il semplice turismo: vogliamo celebrare l'artigianalità e promuovere una consapevolezza profonda del luogo in cui viviamo.
Vogliamo che chi osserva le nostre opere provi il desiderio di scoprire, di "avere voglia" della nostra terra. La campagna fotografica è nata proprio con questo intento: non solo mostrare i capi, ma esaltare il territorio attraverso la bellezza dei suoi angoli più nascosti."
Guardiamo ai giovani imprenditori e alla loro capacità di innovare la tradizione: ne parliamo con Jared Maceri.
La moda racconta il territorio. Come i giovani imprenditori, con CNA, possono innovare questa eredità per i turisti di domani?
“I giovani portano energia nuova. CNA li accompagna come incubatore di imprese, aiutandoli a trasformare la tradizione in innovazione e a creare contaminazioni tra settori”.
La città che cambia passa anche dai cantieri e dalla qualità dell’edilizia. Interviene Massimo Lupo.
Giovani e creatività portano nuove sfide anche negli spazi urbani. Come CNA sostiene l’edilizia?
“Guidando le imprese verso qualità e sostenibilità. CNA è un riferimento tecnico e normativo, fondamentale per rigenerare le città e costruire comunità più sicure e moderne. Si dà assistenza alle imprese per farle esprimere al meglio la loro qualità. CNA riesce a dare tutti quei servizi fondamentali sulle normative di riferimento”.
L’identità del territorio si racconta anche a tavola: parola ad Alessandro Racca.
Gli spazi urbani diventano luoghi di incontro. Quanto è importante l’agroalimentare per il territorio?
“Da sempre l’aggregazione produce valore. Oggi le filiere, quando sono corte, valorizzano l’intero territorio, con eccellenze che vanno dalla materia prima al prodotto finito. Faccio l’esempio di dolci tradizionali come la stroscia, il canestrello e l’amaretto, senza dimenticare tecniche come la canditura e la lavorazione del cioccolato. CNA da sempre valorizza e aggrega le professionalità del territorio per elevare il prodotto a un livello superiore”.
Dal frantoio alla tavola, l’olio come cultura materiale del Ponente. Risponde Serena Mela.
CNA sostiene il valore delle filiere. Quanto è importante per i frantoiani avere questa rappresentanza?
“Significa difendere la nostra eccellenza: l’olio ligure. CNA protegge la DOP, valorizza la produzione locale e apre nuove strade al turismo dell’olio. In Liguria questo prodotto è un simbolo identitario, un’eccellenza che nasce da una filiera preziosa e dal lavoro di tante famiglie. L’oliva taggiasca, in particolare, è un patrimonio unico che racconta la storia e la cultura del Ponente, portando con sé tradizione, qualità e gusto inconfondibile. Dietro ogni bottiglia c’è un racconto di territorio e di persone, ed è grazie a questo intreccio che l’olio diventa un prodotto straordinario, capace di valorizzare l’intera Liguria”.
Benessere e accoglienza come parte dell’esperienza turistica: ci risponde Sabrina Vuerich.
Dal gusto alla cura personale: come CNA aiuta le estetiste a crescere come professioniste?
“Offrendo tutela di categoria, formazione e aggiornamento costante. CNA riconosce le estetiste come parte integrante di un’offerta turistica legata al benessere. Si tratta di una categoria molto attenta e presente, che investe nella propria crescita professionale attraverso percorsi di formazione continua e momenti di confronto. Le estetiste, grazie a CNA, trovano un punto di riferimento che le sostiene e le valorizza all’interno del tessuto economico e culturale del territorio”.
La moda su misura come firma artigiana del territorio: ne discutiamo con Barbara Borsotto.
Moda e benessere sono due facce dello stesso stile. Come CNA valorizza la moda su misura?
“È un patrimonio del Made in Italy. CNA sostiene la moda artigiana, promuovendo innovazione e creatività senza dimenticare le radici. L’artigianalità e le aziende di famiglia sono la perfetta sintesi di tradizione e innovazione: la nostra impresa, con oltre 60 anni di storia, oggi è portata avanti da me e da mia sorella, raccogliendo l’eredità dei nostri genitori. L’innovazione, per noi, significa scegliere tessuti sostenibili, made in Italy e biodegradabili, frutto di una costante ricerca in tutto il territorio nazionale. Le aziende di famiglia rappresentano un patrimonio per l’Italia: non trasmettono solo competenze e passioni, ma anche valori. Siamo già alla soglia della terza generazione, pronta a subentrare e a dare continuità a questo percorso. Difendiamo un savoir-faire che preserva le tecniche dell’alta sartoria italiana. Il legame con l’estetica, la cosmetica e i profumi resta molto stretto, sempre nel segno di una tradizione familiare che si rinnova ”.
Il paesaggio come qualità della vita e attrattività. Interviene Domenico Scognamiglio.
La bellezza vive anche nel paesaggio. Come CNA valorizza gli operatori del verde?
“Sono fondamentali per città più vivibili e accoglienti. CNA li supporta con formazione e strumenti per rendere il verde urbano sostenibile e inclusivo”.
Infine, lo sguardo del cinema e dell’audiovisivo: conclude Simone Caridi.
CNA presidia anche il cinema e l’audiovisivo. In che modo questi settori raccontano il valore delle imprese?
Attraverso il racconto per immagini, una storia lunga più di un secolo dalla nascita del cinema, che oggi più che mai è fruibile grazie a tecnologie sempre nuove, le immagini in movimento sono protagoniste. Grazie ai professionisti del settore audiovisivo le imprese possono portare le loro storie e i loro valori a un pubblico sempre più vasto. CNA sostiene le produzioni audiovisive come linguaggio capace di promuovere le imprese e il territorio”.
CNA Imperia non è soltanto un’associazione di rappresentanza, ma una comunità viva che mette al centro le persone e i loro progetti. Unisce settori diversi, intreccia tradizione e innovazione, offre strumenti concreti per affrontare le sfide del presente e costruire quelle del futuro.
Dalle voci raccolte emerge con chiarezza una visione comune: CNA è il punto di incontro tra imprese, istituzioni e territorio. È un presidio di identità e di valori, capace di trasformare le competenze individuali in una forza collettiva. È il motore che spinge avanti l’economia locale, rafforzando le radici liguri e aprendole al mondo.
I mestieri hanno un suono, se li ascolti da vicino: l’ago che scivola, la foglia che taglia la luce, l’olio che cade lento, il legno che prende forma, la pellicola che respira. MareCultura li porta in superficie e li fa dialogare come strumenti di una stessa orchestra, accordati sulla nota lunga del mare. Sanremo, per qualche giorno, diventa laboratorio a cielo aperto: qui il turista non “consuma”, ma impara, prova, annusa, guarda; e chi lavora non “espone”, ma racconta, tramanda, intreccia. È questo il segreto dei luoghi che restano: quando l’onda torna indietro, lascia a riva non solo conchiglie, ma competenze condivise. E un invito: continuare a farci sorprendere, insieme, dalla più antica delle innovazioni — l’incontro.