A San Costanzo è la notte degli Shandon. Per la terza serata della 26ª edizione, Rock in the Casbah ospita una band centrale nella storia dello ska/punk italiano. Trent'anni di carriera alle spalle, tantissima attitudine ed un disco nuovo quantomai apprezzato nei concerti tenuti in questo tour 2025. Una scelta quantomai appropriata e in linea con l’imperativo “non paghi ma poghi” slogan lanciato dal direttore artistico della manifestazione, Larry Camarda, riportato anche nelle magliette del merchandise ufficiale.
L’opening della serata sarà affidato ad un cantautore già molto apprezzato in città come Mano Manita e dalla proposta stoner/heavy psycho degli Haji.
Intanto ieri San Costanzo ha vissuto una serata intensa e partecipata caratterizzata dalla varietà dei generi proposti.
Dietro l'Angolo, ragazzi che partono dall’enorme conoscenza della “nobile arte del Rap”, riportano alle cantine newyorkesi degli anni '70 con echi di dj Kool Herc, basi raffinate e rime incisive giocate a due voci. Una scoperta del 25° anno riproposta ed allargata all’edizione in corso, un vero palco conquistato, a ribadire che puoi suonare rock, reggae, funk o hip hop ma ciò che serve su palchi del genere è soprattutto passione ed attitudine.
Esma si muove all’interno delle vibrazioni, sa restituire la felicità che gli viene regalata, il suo è un vero è proprio circuito emozionale, definirlo cantautore è sicuramente riduttivo, suono ruvido e corposo, argomenti intriganti ed attuali. Il suo è un ritorno gradito, Rock in the Casbah ha salutato la sua ultima esibizione ne da queste parti 15 anni fa.
Lo Straniero: prendi Prozac+, Ustmamò, CCCP e con una bella shakerata ottieni il sound proposto dal gruppo piemontese. Un grande impatto magistralmente condotto da voce maschile e femminile. Risoluzione appena arricchita dall’elettronica apprezzata dal pubblico in sala.
Jerrycans, tre napoletani e un turco con la maglia della nazionale addosso. La loro è stata una vera e propria esplosione. Musicisti giovanissimi e preparatissimi di grandissima espressione funk. Incedere continuo e grande presenza scenica. Una folla intera che non riesce a star ferma durante “A me me piace o’ Blues” di Pino Daniele proposto come bis è di sicuro un grande regalo generale, alla musica in primis.