Politica - 31 luglio 2025, 21:00

Taggia, bufera in Consiglio sul caso Sclavi. Cascino: “Mi chiedono 60mila euro di risarcimento danni”. Conio: “Polemica strumentale” (Foto)

Il consigliere di minoranza presenta tre interrogazioni urgenti per difendersi dalla richiesta da parte di Conio e della società Cmg di risarcimento per diffamazione sul 'comunicato stampa-gate' sullo Sclavi. Il sindaco replica in aula: “Strumentalizzazione politica, le pratiche sono state vagliate e già sanzionate”

È esplosa una nuova bufera in Consiglio comunale a Taggia, con un botta e risposta carico di tensione tra il consigliere di minoranza Gabriele Cascino e il sindaco Mario Conio, che ha scosso l’aula e riaperto una ferita mai del tutto sanata: quella dei lavori allo stadio comunale “Sclavi” e dei rapporti tra il Comune e la società CMG.

Tutto ha avuto inizio con una serie di interrogazioni presentate da Cascino e rivolte all'assessore Cane al termine del punto all'ordine del giorno sul Piano Urbanistico Comunale. Oggetto: chiarimenti su un’operazione immobiliare risalente al 2019, legata a via Leva e alla messa a norma del campo sportivo, per cui CMG si era impegnata a versare al Comune 300mila euro di oneri urbanistici in cambio di autorizzazioni edilizie.

Il consigliere ha dichiarato in aula di aver ricevuto, insieme al gruppo “Progettiamo il Futuro”, una richiesta di risarcimento danni per 60mila euro (30mila da ambedue le parti) da parte del sindaco e della società, in seguito a un comunicato stampa diffuso a inizio anno. “Ora mi difendo: ho depositato tre interrogazioni per avere risposte precise. Ne ho diritto”.

Le domande riguardano, in particolare: l’assenza di una stipula prevista dal Piano Casa; il motivo per cui la CMG ha versato con 22 mesi di ritardo l’ultima rata da 60mila euro, scaduta il 1° agosto 2022 ma pagata solo il 22 maggio 2024; infine, il ruolo del sindaco Conio come direttore dei lavori nel progetto, possibile fonte di conflitto di interessi secondo Cascino.

La seduta è stata sospesa per alcuni minuti, per consentire la verifica dell’urgenza delle interrogazioni. Alla ripresa, il consigliere ha ribadito di non pretendere risposte immediate: “So che l’assessore Cane non ha oggi la possibilità di rispondermi, ma ho diritto a ricevere queste informazioni entro cinque giorni. Mi servono per difendermi”.

A quel punto, è intervenuto il sindaco. Prima ha contestato il metodo: “Non si può confondere la sfera pubblica con quella privata. L’oggetto delle interrogazioni riguarda eventi di quattro o cinque anni fa, e lei oggi afferma con consapevolezza che le rate sono state pagate, anche se in ritardo. Ma allora era consapevole anche quando ha diffuso quel comunicato?”.

Poi ha difeso il proprio operato come direttore dei lavori: “Il ruolo mi è stato attribuito nel 2020, in un momento personale molto difficile, e con parere favorevole del segretario comunale. In seguito, il mio operato è stato oggetto di valutazione da parte degli organi competenti, che hanno ritenuto di censurare una sola pratica su ottanta. Ho accettato quella decisione e scontato la mia settimana di sospensione. Ma oggi vedo solo un tentativo di strumentalizzare”.

Cascino ha replicato rivendicando il proprio diritto alla difesa: “Lei ha il diritto di sentirsi danneggiato, io quello di difendermi. Per farlo, ho bisogno di dati e documenti ufficiali. Non voglio scatenare polemiche personali: voglio solo chiarezza".

Il clima, già teso da settimane per lo scontro politico sul Piano Urbanistico e sul ponte sull'Argentina, si è ulteriormente surriscaldato. Ma dietro i tecnicismi, la posta in gioco resta alta.