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Attualità | 04 luglio 2025, 07:01

Parità tra uomini e donne: Mara Lorenzi: "E se fosse la scuola a causare lo svantaggio femminile in matematica?"

Pubblicato su 'Nature' uno studio che non si può ignorare

Parità tra uomini e donne: Mara Lorenzi: "E se fosse la scuola a causare lo svantaggio femminile in matematica?"

Sono finiti in questi giorni gli impegni scolastici per l’anno 2024-25, e la pausa estiva può prestarsi bene a meditare e a pianificare per il futuro. Mara Lorenzi, Professoressa Professor Emerita alla Harvard Medical School, ha deciso di divulgare i risultati di uno studio che merita attenzione se davvero si vuole facilitare la parità di genere o comunque la sana e serena fiducia delle ragazze nelle proprie capacità.

È noto che le donne sono a tutt’oggi meno rappresentate degli uomini nelle professioni STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica). E che uno svantaggio femminile in Matematica viene ribadito anno dopo anno dai risultati delle prove INVALSI che fotografano i livelli di apprendimento lungo la nostra scuola primaria e secondaria. Nei rapporti INVALSI lo svantaggio femminile è già presente alla prima prova in seconda elementare, ed è spesso aumentato alla fine della scuola secondaria, quando è tempo di scelte universitarie. Non è uno svantaggio banale: gli 8 punti di svantaggio delle ragazze rispetto ai ragazzi alla fine della scuola secondaria equivalgono ad un anno scolastico di apprendimento della Matematica (Rapporto INVALSI 2024, pag. 110). Da tempo mi chiedo, come certamente fanno anche altri, perchè gli 11 anni di insegnamento fornito tra la seconda elementare e l’ultima classe dei licei o di istituti professionali non riescano a correggere lo svantaggio femminile in Matematica.

Un inizio di risposta, piuttosto destabilizzante, proviene dall’articolo di P. Martinot et al pubblicato l’11 Giugno 2025 sul prestigioso giornale scientifico Nature: il divario di genere in Matematica non c’è prima dell’inizio della Scuola, si manifesta dopo pochi mesi di prima elementare, e si aggrava negli anni successivi. Gli autori hanno studiato i risultati di 4 anni consecutivi (2018-2022) di EvalAide, il programma francese di valutazione dell’apprendimento all’inizio della scuola elementare. Questo programma fa una cosa importantissima che non fa il nostro INVALSI: ottiene un baseline delle competenze dei bambini in Lingua e in Matematica al momento dell’inizio della Scuola, a cui paragona le misurazioni durante il curriculum scolastico. Ha cosí permesso agli autori una valutazione temporalmente accurata dell’inizio del divario di genere. Lo svantaggio femminile è stato riscontrato dopo 4 mesi di prima elementare; era presente in tutti i tipi di scuola: pubbliche, religiose, di pedagogia Montessori; ed era maggiore tra i bambini di genitori con elevato stato socio-economico e con occupazioni scientifiche.

Lo studio di Martinot et al è descrittivo e non permette di stabilire un rapporto causale tra la Scuola e il divario di genere in Matematica, ma i risultati implicano abbastanza inequivocabilmentre un ruolo del contesto scolastico. Gli autori propongono che le procedure formali della scuola, che immettono competitività e tempi limitati di esecuzione delle prove, causano nelle bambine l’”ansietà della matematica” che non hanno conosciuto nel periodo prescolastico, e che questa sia poi aggravata dagli stereotipi immessi da insegnanti e genitori nelle aspettative sul rendimento scolastico.

Si può ignorare questo studio trincerandosi dietro la complessità dei meccanismi delle differenze di genere, e continuare a generare scoraggianti rapporti INVALSI che non migliorano la situazione. Oppure si può meditare su questo studio, discuterne, ed estrarne ipotesi di lavoro verificabili sperimentalmente che potrebbero disinnescare fin dalle origini precisi contributi allo svantaggio femminile in Matematica e alle sue conseguenze.   

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