Si apre un nuovo capitolo nella vicenda che da giorni anima il dibattito nella Riviera dei Fiori. Domani mattina, ad Arma di Taggia, in zona Darsena, cittadini e comitati scenderanno in strada per protestare contro la chiusura del ponte ciclopedonale sul torrente Argentina e i disagi causati dall’interruzione della pista ciclabile.
L’iniziativa, partita dai social su impulso dell’ex consigliere comunale Jacopo Siffredi (Progetto Comune), arriva al culmine di una settimana di tensioni, tra polemiche, dibattito politico e preoccupazioni crescenti da parte di cittadini, ciclisti e operatori economici.
Secondo quanto trapelato in queste ore, alla manifestazione dovrebbero essere presenti anche i consiglieri comunali Giuseppe Federico e Davide Caldani (gruppo Progettiamo il Futuro). I due rappresentanti di minoranza avrebbero espresso l’intenzione di partecipare non tanto per aderire formalmente alla protesta, quanto per chiarire ai cittadini alcuni aspetti della vicenda, a partire dallo stato della passerella ciclopedonale, fino alle prospettive per la viabilità alternativa e agli sviluppi futuri della zona Darsena, che sarà interessata dai lavori del cosiddetto "lotto 2".
Oltre a loro, è attesa la partecipazione ufficiale di Progetto Comune, con lo stesso Siffredi in prima linea. Probabile anche la presenza della consigliera comunale Fulvia Alberti, che ha preso il posto di Siffredi in Consiglio. Ad unirsi alla protesta saranno anche numerosi cittadini, molti dei quali storicamente attivi in iniziative sociali e ambientali del territorio.
La protesta arriva al termine di un periodo in cui malcontento e preoccupazioni sono cresciuti di giorno in giorno. Dieci giorni fa l’annuncio ufficiale dell’avvio dei lavori di demolizione del ponte, nonostante la richiesta di rinvio avanzata in extremis dalle Amministrazioni di Taggia e Riva Ligure. Giovedì scorso la pista ciclabile è stata ufficialmente interrotta, provocando forti disagi per gli utenti, molti dei quali si sono ritrovati senza un percorso sicuro e obbligati a deviare lungo l’Aurelia. Le immagini di ciclisti e pedoni nel traffico veicolare hanno fatto rapidamente il giro dei media e dei social, accendendo ulteriormente il dibattito.
Nella giornata di ieri, venerdì 6, i sindaci di Taggia e Riva Ligure, Mario Conio e Giorgio Giuffra, hanno effettuato un sopralluogo congiunto per predisporre nuove misure di sicurezza e segnaletica, ribadendo però che al momento non esiste un vero percorso alternativo. La chiusura della ciclabile resta dunque un nodo irrisolto, proprio alla vigilia della stagione turistica.
Nel frattempo, Jacopo Siffredi ha più volte ribadito che l’origine della protesta nasce dal senso di mancato ascolto da parte dell’Amministrazione rispetto alle preoccupazioni dei cittadini. L’ex consigliere, nelle scorse ore (qui il suo intervento), ha anche sottolineato come "la gestione della vicenda abbia mostrato elementi di confusione e poca chiarezza, soprattutto riguardo alla scelta di non posticipare i lavori".
Quanto alla questione di fondo, l’abbattimento del ponte, Siffredi invita alla prudenza: “Dobbiamo ovviamente affidarci agli esperti. Ma la chiusura in queste condizioni è dannosa per i cittadini, i turisti e le attività economiche. Ed è pericoloso dirottare, in piena stagione estiva, pedoni e ciclisti in massa sulla viabilità ordinaria”.
Guardando al futuro, l’ex consigliere ha evidenziato l’importanza di non fermarsi alla protesta: “I lavori sul ponte sono solo l’inizio. Noi saremo in prima fila per difendere il carattere pubblico di quell’area. E torniamo a ribadire una proposta già avanzata in Consiglio comunale dal 2022: estendere la pista ciclabile lungo l’argine sinistro, per garantire finalmente un collegamento continuo e sicuro fino a Taggia. Sarebbe stato utile già oggi, ma può ancora rappresentare un buon punto di partenza”.
Domani mattina, dunque, le varie anime della manifestazione si ritroveranno in Darsena. Politici di minoranza, consiglieri, attivisti e semplici cittadini chiederanno soluzioni concrete, maggiore trasparenza e una visione chiara sul futuro della mobilità ciclopedonale del territorio. Una vicenda che resta tutt’altro che chiusa.