Economia - 22 aprile 2025, 17:42

Calvizie e infiammazione: come la Prostaglandina D2 influisce sulla crescita dei capelli

Benefiche o deleterie per il cuoio capelluto? Alcuni recenti studi hanno evidenziato il ruolo che le prostaglandine possono avere sul ciclo di vita dei follicoli.

Secondo quanto emerso, alcune di queste molecole sarebbero, infatti, in grado di accelerare il decorso della calvizie, in soggetti già particolarmente predisposti, scatenando un’infiammazione della pelle, che compromette l’attività follicolare, quindi la ricrescita della chioma. La principale indiziata in questo fenomeno è la prostaglandina D2 (PGD2). Ecco di cosa si tratta, come agisce e quali sono i suoi effetti sulla salute dei capelli. 

Cosa sono le prostaglandine

Le prostaglandine sono un gruppo di acidi grassi polinsaturi derivati dall’acido arachidonico, con un funzionamento molto simile agli ormoni. Queste molecole vengono prodotte dallo stesso organismo umano, in risposta a stimoli specifici e agiscono su organi bersaglio, mediando processi fondamentali, di cui principalmente le infiammazioni.

Nonostante il loro nome derivi dalla prostata, dove furono scoperte e osservate per la prima volta (nel liquido seminale di pecora), le prostaglandine vengono sintetizzate in diversi tessuti del corpo e possono essere di varie tipologie, ad oggi classificate con una nomenclatura che va dalla A alla I. Quelle che influenzano maggiormente i capelli sono le PGE e le PGF, che stimolano la crescita dei follicoli, nonché la PGD2 responsabile, invece, dell’infiammazione del cuoio capelluto, che porta a miniaturizzazione e assottigliamento bulbare, quindi alla perdita dei capelli tipica della calvizie. 

Prostaglandina D2: come causa la calvizie?

Come anticipato, la prostaglandina D2 (PGD2) è stata identificata come una delle principali responsabili della calvizie. Questa molecola si lega a un recettore specifico, chiamato Gpr44, presente nelle cellule staminali del follicolo pilifero, situate nella sua parte più profonda del Bulge. Quando ciò accade, si verifica un’inibizione della crescita follicolare, con gli stessi bulbi che non riescono più a svilupparsi normalmente, andando incontro alla miniaturizzazione. I follicoli si riducono di dimensione, producendo capelli sempre più sottili e deboli, fino a raggiungere, nei casi più gravi, l’atrofizzazione, che li fa smettere di funzionare in modo permanente e irreversibile, impedendo la ricrescita dei capelli e riempiendo il cuoio capelluto di aree glabre.

Oltre a infiammare i follicoli piliferi, la PGD2 arreca anche danni al microcircolo dello scalpo, che ha un ruolo cruciale nell’aggravare la perdita dei capelli, poiché viene meno l’afflusso di sangue che porta ossigeno e importanti nutrienti ai bulbi, utili per la loro sopravvivenza e piena funzionalità.

Prostaglandine e calvizie: la conferma di uno studio

Quanto scritto sinora, è stato confermato da un recente studio condotto dall’Università della Pennsylvania (Dott. Cotsarelis), dapprima solo su cavie, poi anche su capelli trapiantati. La ricerca ha dimostrato come nelle aree calve del cuoio capelluto vi sia una concentrazione molto più elevata di PGD2 rispetto alle zone con una crescita regolare di capelli. Questo ha portato i ricercatori a definire la molecola in questione, come un vero e proprio “killer” dei follicoli piliferi, ancora più dannoso del diidrotestosterone (DHT), tradizionalmente associato alla calvizie androgenetica.

Anche nei casi di trapianto di capelli, l’eccesso di prostaglandina D2 sul cuoio capelluto può compromettere la sopravvivenza dei nuovi follicoli, evidenziando quanto sia importante agire contro questa molecola per garantire il successo dei trattamenti. L’infiammazione cronica del cuoio capelluto è, infatti, una delle cause principali di calvizie, e spegnerla è essenziale per preservare i follicoli piliferi e promuovere una ricrescita dei capelli sana e duratura nel tempo.

Prostaglandine e caduta dei capelli: i rimedi

Al momento in cui si scrive, non esistono farmaci approvati ufficialmente da FDA ed EMA, utili a bloccare l’azione che il legame tra PGD2 e il suo recettore Gpr44 ha sul cuoio capelluto e sui follicoli. Tuttavia, la ricerca è in corso e si stanno esplorando diverse strategie.

Alcuni test suggeriscono la presenza di cellule staminali in grado di bloccare l’attività dell’enzima responsabile della formazione di prostaglandina D2. Ma bisognerà aspettare altro tempo prima che queste ricerche precliniche rivelino ufficialmente la presenza di un farmaco anticaduta o anti-PGD2, capace di arrestare la miniaturizzazione e atrofizzazione bulbare, favorendo invece la rigenerazione cutanea e dei capelli.

Un altro principio attivo che si sta rivelando ottimo in questo senso è il Timochinone, con capacità protettive e antinfiammatorie per il cuoio capelluto. Tale farmaco sarebbe infatti in grado di inibire la sintesi di PGD2 e del fattore pro-infiammatorio NF-kB, coinvolto in diverse forme alopeciche, dando la speranza di poter diventare, da qui a breve, un ottimo supporto per il trattamento di alopecie infiammatorie come l’androgenetica e l’areata.

La Medicina Rigenerativa

Infine, un ulteriore approccio promettente e già in uso, è quello offerto dalle terapie rigenerative come il Protocollo bSBS di HairClinic, che combina l’azione di più di 16 tecnologie avanzate, per spegnere l’infiammazione che governa il cuoio capelluto, e ripristinare un ambiente follicolare sano.

Quali tecnologie utilizza il Protocollo bSBS per espletare la sua Potente Azione Antinfiammatoria (Fase 3):

●      mCell. Spegne l’infiammazione intensa e veloce.

●      SiO2t. Spegne l’infiammazione lenta e progressiva che colpisce i follicoli.

●      AutoHemoTherapy (aHT). Regola l’infiammazione dell’organismo metabolico.

●      HairOzone. È a tutti gli effetti l’azione antinfiammatoria più potente, che si può esercitare direttamente in sede follicolare.

Solo un approccio inclusivo e multidisciplinare come quello di bSBS capelli, può abbracciare la calvizie da ogni suo punto di vista e trattarla all’origine delle sue cause, per agire anche sull’infiammazione, così da rendere i risultati di ogni intervento anticalvizie molto più stabili e duraturi, poiché l’ambiente follicolare per la crescita dei fusti è totalmente risanato. 







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