Festival di Sanremo - 17 febbraio 2011, 13:59

Festival di Sanremo 2011: Baccini, Il festival è "poco Sanremo"

Poche polemiche e poca originalità secondo Francesco Baccini. Questo il suo commento

- Anche la seconda sera ho ascoltato il Festival a spizzichi e bocconi ma posso dire per quello che ho sentito e risentito che musicalmente la canzone di Francesco Vecchioni è una spannna sopra le atre: sia per il testo, sia per il significato, l'intensità ed è carica di forza emozionale che nessun'altra canzone in questa kermessa ha. Ci sono canzoni, ribadisco, più da premio Tenco: La Crus, Van De Sfroos, Battiato. Questi qualitativamente hanno alzato la media rispetto agli anni precedenti. Certo bisogna vedere se incontreranno i gusti del pubblico di Sanremo che normalmente ama di più un altro genere.

Trovo che ci sia "poco Sanremo" intenso come oramai è nell'immaginario, poche polemiche. Credo che quest'anno Elio avrà difficoltà a fare delle parodie. E' un festival più serio che si presta meno al fianco delle prese in giro ed alle critiche. Nessuna grande polemica, a parte la canzone di Luca e Paolo, è un festival molto tranquillo. Non so se questo sia positivo o negativo dipende dagli obiettivi di chi fa il festival, bisognerebbe chiederlo agli ideatori della manifestazione. Farlo presentare a Saviano sarebbe diverso che farlo presentare a Morandi è ovvio.

Tra i giovani ho sentito giovani Raphael Gualazzi. Mi sembra bravo, si sente che è uno che suona e canta ed è abbastanza originale rispetto agli altri e si vede anche che arriva dal jazz, quindi ha una preparazione musicale di un altro tipo. Tutti gli anni si pensa a Sanremo con grandi aspettative. Diciamo che ogni anno qualcosa viene sempre fuori magari dagli outsider. Certo la forma della canzone, presentata come se fosse un compito in classe, non so quanto possa ripagare in termini di vendite, di visibilità ed altro. Oggi ci sono due modi per arrivare al pubblico: la ripetitività in radio, anche quando una canzone non ti piace se la senti di continuo va a finire che la si canta, è tutto linguaggio pubblicitario e la gente si fida di quello che sente e che vede di più, ci si abitua. Ed i cantanti che sono davvero fuori le righe.

La differenza tra questo festival e quelli del passato è prprio questa: un tempo si cantavano tutte le canzoni. Oggi è più faticoso nell'arco di vent'anni è cambiato tutto. Vi ricordate ad esempio il cantante arrivato terzo una anno fa? Non ce lo ricordiamo nemmeno. Mentre ci sono canzoni che senti una volta e restano impresse ma non è solo un problema legato a Sanremo. Il giorno che tornerà di moda l'originalità allora torneranno anche le canzoni che si ricordano come prima. Ma in questo caso mi riferisco soprattutto ai govani, le nuove leve, sono loro i cantanti del futuro è una questione di mode e tendenze.

E' l'originalità che paga ma ora non è quasi più di moda. C'è carenza di originalità. Questo è un discorso al di là di Sanremo che quest'anno ha canzoni comunque valide al di là del discorso sull'originialirà, che francamente non mi aspetto da Vecchini che conosciamo tutti, da trent'anni e che quest'anno ha scritto una bella canzone. L'originalità me l'aspetto però da uno nuovo -

Sara Contestabile