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io_viaggio_leggero | 22 settembre 2024, 07:00

Islanda in coppia: intervista a Federica e Fabrizio, tra fiordi e notti sotto le stelle

In questa rubrica troverete interviste a viaggiatori, esperienze vissute in prima persona lontano dal turismo di massa. Luoghi da scoprire, avventure emozionanti, incontri inaspettati in giro per il mondo. Se hai un viaggio da raccontare… scrivi a : ioviaggioleggero@gmail.com

Federica Fossati anni 36, ricercatrice di professione con la passione per la montagna e Fabrizio Daneri anni 40, architetto con un passato da velista, sono i protagonisti dell’intervista di oggi . Una coppia anche nella vita, che viaggia con uno spirito nomade e tanta voglia d’avventura.

Da dove partiamo?

(Fabrizio). Il viaggio inizia a Reykjavik, la capitale e l’unico “motore” dell’Islanda. Ritiriamo il fuoristrada, una Dacia Duster 4x4, e partiamo subito verso nord, spinti dal desiderio di esplorare territori incontaminati. Percorriamo un tratto della Ring Road, l’unica strada che circonda l’intera isola, ma ben presto l'abbandoniamo; non eravamo lì per seguire strade battute, volevamo perderci nei luoghi più remoti. E così è stato: ci siamo avventurati sui fiordi dell’ovest, dove la natura regna sovrana e i paesini sembrano dimenticati dal mondo, raggiungibili solo via mare fino a pochi anni fa. È lì, in quella desolazione, che si scopre la vera anima di questa Terra. Nella zona meno turistica, scopriamo un piccolo villaggio che si chiama Djúpavík. È un luogo speciale, sospeso nel tempo, un villaggio isolato ma capace, al tempo stesso, di trasmettere magia. Non c'è quasi nulla: una vecchia fabbrica di aringhe abbandonata che è stata trasformata in un museo, un ristorante e un paesaggio mozzafiato. Per chi vuole davvero staccare dalla civiltà, la zona ovest dell’isola è perfetta. La prima parte dell’itinerario, si conclude nella zona vulcanica di Mitvan molto suggestiva.

In quale periodo siete stati? E com'era il clima?

(Fede). Siamo partiti tra la fine di agosto e l'inizio di settembre, un momento perfetto per cogliere il meglio di quest’isola unica. Le temperature oscillano dai 4 gradi di notte ai 20 di giorno, creando contrasti forti e ricchi di fascino. La mattina, il sole riscalda i paesaggi dorati; di sera, il freddo ti fa sentire piccola in mezzo a quella vastità.

 

Come vi siete organizzati per dormire?

(Fabrizio). "Organizzazione" non è esattamente la parola giusta per descrivere il nostro approccio! La macchina è diventata la nostra casa su quattro ruote per 16 giorni. Le soste erano spesso vicino a laghetti o ruscelli, dove poterci lavare al mattino; il cielo notturno, privo di ogni inquinamento luminoso, ci avvolgeva, e la sensazione era quella di essere davvero soli nell’immensità della natura. Un’esperienza che ti riconnette con la terra e con te stesso. Abbiamo abbassato i sedili posteriori e ci siamo sistemati perfettamente; per quanto riguarda il freddo, avevamo sacchi a pelo professionali, quelli già utilizzati nel viaggio in Nepal. Non abbiamo mai sofferto le basse temperature, nemmeno quando fuori il termometro segnava 5 gradi; forse l’unica notte particolarmente rigida è stata quando abbiamo dormito in tenda in un campeggio. Ma ne è valsa assolutamente la pena perché eravamo a Raudasandur, una spiaggia sabbiosa che sembra un deserto. Un Posto unico !

E per quanto riguarda il cibo?

(Fede). Abbiamo fatto una grande spesa appena arrivati. Ricordo molte sere dove in luoghi isolati, lontani da qualsiasi segno di civiltà, abbiamo cenato felici con le nostre scatolette di tonno e un po’ di verdure. In Islanda, il cibo tradizionale è molto semplice: pesce, patate, piatti nutrienti e genuini, perfetti per affrontare la durezza del clima e del territorio. Pochissime volte ci siamo concessi una cena servita al ristorante, per noi il vero lusso era mangiare a contatto con la natura.

Il ricordo più bello?

(Fede). Senza dubbio la prima notte. Ci siamo fermati in un luogo incantevole: una scogliera che si affacciava sull’oceano, in compagnia di una mandria di cavalli  che pascolavano attorno a noi; abbiamo deciso di dormire lì, con il rumore delle onde che ci cullava. È stato il primo assaggio della libertà assoluta che avremmo vissuto per tutto il viaggio. Il cielo stellato e la bellezza inaspettata del momento, hanno trasformato quel luogo in un mondo diverso; una grande emozione che non dimenticherò mai, oggi ancora ben presente dentro di me.

Come continua il viaggio?

(Fabrizio). Ecco alcuni flash, a est e poi a sud. Seyðisfjörður, un villaggio adagiato all'interno di un fiordo riparato; le case colorate, come una manciata di caramelle gettate sulle rive, contrastano con il paesaggio aspro e malinconico. C'era una strana sensazione di isolamento, come se fossimo ai margini del mondo conosciuto; eppure, non c'era solitudine in quel silenzio, ma solo pace. La spettacolare cascata di Hengifoss una delle più alte d'Islanda, incorniciata da strati di rocce vulcaniche rosse e nere che raccontano milioni di anni di storia geologica. Qui, la potenza della natura ti ipnotizza e le gocce d'acqua quasi ti sfiorano il viso, come se quel luogo unico cercasse un contatto. Poi la “Laguna Glaciale” che si frantuma sul mare, su una spiaggia nera vulcanica, chiamata Diamond Beach, dove il ghiaccio brilla sotto il sole come se fosse fatto di diamanti. Una scena che sembra uscita da una fiaba per bambini.

Un consiglio su questa destinazione ?

(Fede). Prima di tutto, consiglio di esplorare i fiordi occidentali. È una zona incredibile, ancora poco battuta dai turisti; dove ogni curva ti regala un panorama nuovo ed incontaminato. La cosa migliore è affittare l’auto dall’Italia, noi abbiamo optato per un fuoristrada: alto, con quattro ruote motrici e perfetto come dimora. L'Islanda è “Un Paese Straordinario” dalla natura sorprendente e la cosa migliore è immergersi completamente in questa atmosfera, magari prendendo una casetta isolata o, come abbiamo fatto noi, vivendo l’avventura on the road.

Com'è stato vivere un viaggio così intenso in coppia? 

(Fabrizio). Devo dire che con Federica è stato più facile del previsto! Lei è la vera avventuriera della coppia. Ero io quello più titubante all'inizio, soprattutto all'idea di dormire in macchina dal primo giorno; poi ci siamo lasciati completamente trasportare dalle emozioni. Quando sei immerso nella natura così a fondo, non puoi non adattarti ed è bello farlo. Abbiamo trovato pozze calde lungo la strada per lavarci, e spesso ci siamo arrangiati con ruscelli di acqua gelida. È stato un modo di vivere totalmente selvaggio, e questo ci ha uniti ancora di più; devi essere affiatato per affrontare un’esperienza del genere, e noi lo siamo stati.

Qual è stata la vostra esperienza con gli Islandesi?

(Fede). Abbiamo attraversato luoghi talmente isolati che di persone ne abbiamo incontrate poche. Tuttavia ricordo una signora, incredibilmente gentile, che ci ha dato delle indicazioni importanti per completare il nostro itinerario. Ma non tutte le esperienze sono state così piacevoli: un poliziotto ci ha fermato per eccesso di velocità e la multa è stata di ben 700 euro! Era l'ultimo giorno e stavamo percorrendo Ring Road, una delle strade più panoramiche dell’isola; Fabrizio aveva guidato per ore, era esausto, e così ho preso io il volante. Soprappensiero e distratta dal paesaggio mozzafiato ho superato il limite di velocità, non c’era nessuno intorno, nessuna macchina, solo una strada interminabile. Poi, all’improvviso, ecco che ci lampeggia una vettura della polizia. Sono stati inflessibili ! L’Islanda è una terra selvaggia, ma sulle regole non si scherza e non ci sono sconti per nessuno, nemmeno per i turisti.

Un episodio curioso?

(Fabrizio). Uno dei momenti più curiosi è stato quando ci siamo trovati davanti ad un fiume da attraversare; Il guado sembrava troppo profondo, così ci siamo fermati ad osservare e capire il punto migliore per affrontarlo. Ad un certo punto sono arrivati altri viaggiatori e, visto che eravamo lì da un paio d’ore, ci hanno chiesto consigli su come procedere. È stato surreale: nel bel mezzo del nulla, in un angolo remoto dell'Islanda, ci siamo trasformati in esperti del posto. Sorrisi e pacche sulla spalla, con degli sconosciuti, in cerca di soluzioni comuni. Fantastico !

Avete viaggiato ancora in questo modo ?

(Fede e Fabrizio). Sono passati due anni dal viaggio in Islanda e nel frattempo ci siamo sposati. La nostra avventura successiva è stata il viaggio di nozze in Giappone; anche lì, abbiamo mantenuto lo spirito di adattamento, viaggiando senza prenotazioni. Il “Sol Levante” ci ha regalato emozioni incredibili, pur essendo così diverso dall’Islanda. Sono due mondi completamente opposti; pura natura incontaminata da una parte e cultura millenaria dall’altra. Entrambi ci hanno lasciato un ricordo indimenticabile, assolutamente due avventure da 5 zaini!

IN & OUT ISLANDA

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  • Il sacco a pelo termico
  • la patente in corso di validità
  • lo spirito nomade

 

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Valutazione :  5 zaini

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2 zaini  (merita un viaggio ma..)

3 zaini  (vale il viaggio )

4 zaini  (viaggio da non perdere )

5 zaini (vale più di un viaggio)

Marco Di Masci

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