Colpo di coda dell’amministrazione Biancheri che, a meno di due mesi dalla fine del suo doppio mandato, mette mano alle tariffe Tari ritoccandole al ribasso. Un argomento sempre spinoso in città, specie alla luce degli aumenti passati e anche dell’errore di calcolo che aveva portato a una diversa organizzazione delle rate.
Con uno dei suoi ultimi atti firmati Biancheri, Palazzo Bellevue ha ritoccato la tassa sui rifiuti all’insegna del “meno” andando così in controtendenza rispetto a molte amministrazioni della zona. Non un risparmio clamoroso, ma almeno non ci saranno nuovi aumenti in un periodo storico in cui le spese stanno gravando non poco sui conti delle famiglie.
Ecco, quindi, le nuove tariffe Tari elaborate dal Comune di Sanremo prevedono: (tra parentesi la differenza con le tariffe 2023):
- 1 occupante 2,85 €/mq (-0,9%)
- 2 occupanti 4,40 €/mq (-0,8%)
- 3 occupanti 4,92 €/mq (-0,7%)
- 4 occupanti 5,33 €/mq (-0,7%)
- 5 occupanti 5,74 €/mq (-0,7%)
Per quanto riguarda le categorie produttive, invece, la maggiore diminuzione sarà a beneficio di attività ortofrutta, pescheria e gastronomia (-0,10 €/mq), per bar e ristoranti (-0,09% €/mq) e, infine, per discoteche, sale giochi, casinò e circoli ricreativi (-0,07 €/mq).
“La prima modifica al regolamento riguarda le utenze accessorie alle utenze domestiche come box, cantine e soffitte che sono state ricondotte alla misura di una unità di componenti come se ogni pertinenza fosse riconducibile a famiglie monocomponenti perché sono poco produttive di rifiuto - ha spiegato in prima commissione Simone Pellegrin, consulente del Comune di Sanremo - la seconda riguarda l’attribuzione forfettaria di abitanti dove non c’è un nucleo di abitanti. Tutte le abitazioni di soggetti non residenti sul territorio sia soggetti che sono residenti ma non è abitazione di dimora come le seconde case dei residenti. Sulla base delle osservazioni si è ritenuto di apportare una modifica che creasse una fascia con due occupanti presenti per abitazioni sino a 30 metri quadrati. Poi c’è la fascia da 30 a 60 metri quadrati che non cambia con una presunzione di occupazione di tre, mentre è stata ampliata la fascia successiva che arriva a 90 metri quadrati. Questo per creare fasce equidimensionate. Sono modifiche che hanno poi conseguenze sul calcolo delle tariffe e abbiamo un alleggerimento collegato alla minor produzione presunta di rifiuti”.
“I coefficienti sono stati mantenuti in linea, c’è stata una lievissima compressione del piano finanziario Tari che costituisce la base di partenza per l’elaborazione delle tariffe - ha aggiunto Pellegrin in merito alle nuove tariffe - questo si è riverberato all’interno del piano delle tariffe che subiscono un leggero decremento per le utenze domestiche intorno ai 3 centesimi al metro quadro e più importante per le utenze non domestiche, tra 9 e 10 centesimi. Questo quadro è in controtendenza rispetto anche i Comuni dello stesso bacino”.
Ora, dopo la discussione in prima commissione (spezzata in due tra lunedì e martedì per via di un cavillo burocratico), la pratica passerà in consiglio comunale, l’ultimo dell’era Biancheri.