Attualità - 17 aprile 2024, 12:12

Rivieracqua: i piccoli comuni si sentono esclusi dal nuovo Statuto, chieste modifiche al Commissario Scajola

“La partecipazione o meno dei comuni – dicono i primi cittadini - così come le eventuali espressioni di voto, saranno totalmente ininfluenti, relegando i Comuni a meri soggetti affidatari del servizio"

Nove sindaci di piccoli comuni della nostra provincia (Terzorio, Ospedaletti, Diano Marina, Montalto Carpasio, Pompeiana, Santo Stefano al Mare, Seborga, Stellanello e Vessalico) hanno preso posizione nei confronti del Commissario dell’Ato Idrico, Claudio Scajola e di Rivieracqua, chiedendo una serie di integrazioni e modifiche allo statuto della società, in previsione della procedura di trasformazione della stessa in pubblico-privata.

Proprio per questo i sindaci dei comuni hanno evidenziato alcune considerazioni e osservazioni sulle bozze del nuovo Statuto e dei Patti Parasociali che dovranno essere approvati al fine di proseguire nel percorso di ristrutturazione di Rivieracqua.

La nuova disciplina della società comporterà, a parere dei sindaci intervenuti, una notevole sproporzione dei poteri decisionali, dato che le stime del nuovo capitale sociale mostrano la seguente situazione:
• partecipazione azionaria del Socio Privato: 48,00%;
• partecipazione del Comune di Imperia: 28,64%
• partecipazione del Comune di Sanremo/Amaie SpA: 22,27%
• partecipazione dei restanti Comuni: 1,09%

Una suddivisione che deriva dall’effettivo conferimento patrimoniale operato o da operarsi da parte dei singoli soci ed ha come effetto quello di esautorare il ruolo degli Enti Pubblici partecipanti alla società e per i quali la stessa gestisce il Servizio Idrico Integrato (con l’esclusione dei Comuni di Imperia e Sanremo). “La partecipazione o meno dei comuni – dicono i primi cittadini - così come le eventuali espressioni di voto, saranno totalmente ininfluenti, relegando i Comuni a meri soggetti affidatari del servizio. Ma il volume di affari generato dai comuni gestiti dal Rivieracqua, con l’esclusione di Sanremo e Imperia, si attesta a circa il 40% del totale (dati stimati sulla base delle informazioni attualmente in possesso, il dato definitivo aggiornato con l’applicazione della ‘Tariffa Unica’ è stato richiesto alla società e verrà comunicato quanto prima) cui, stante le attuali previsioni statutarie, corrisponderà un potere decisionale sostanzialmente nullo.

I piccoli comuni, quindi, proporranno una serie di modifiche ed integrazioni alle bozze di Statuto e Patti Parasociali, deliberate venerdì scorso, al fine di riequilibrare le condizioni di disparità generate dal combinato disposto tra nuovo Statuto/Patti Parasociali e composizione del capitale sociale, e dare concreta agibilità e rappresentanza a tutti gli Enti Pubblici partecipanti e gestiti dalla futura Rivieracqua.